Il Tirreno

Il futuro del quartiere

Sorpresa, l’ex mercato coperto di Avenza rinasce e diventa la “casa” dell’Università del Tempo Libero

di Giovanna Mezzana

	La struttura
La struttura

Un investimento da due milioni e mezzo di euro: a realizzare il progetto saranno gli imprenditori del marmo all’interno del cosiddetto “Articolo 21”

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CARRARA. Chiuso e inutilizzato da più di due decenni, sconquassato e alla vista deprimente, l’edificio che un tempo ospitò il mercato coperto di Avenza diventerà una Casa del Sapere, un salotto culturale nel quale non solo si apprende ma ci si diverte-anche. Una volta ristrutturato – forse verrà demolito e ricreato da zero – ospiterà l’Università del Tempo Libero, istituzione civica per l’arricchimento personale e la socializzazione battezzata dal Comune sul finire degli Anni ’80, i cui corsi suscitano da 40 anni entusiasmo e partecipazione: ogni autunno l’inaugurazione dell’anno accademico è un evento per decine di iscritti.

Il quadro

Di proprietà del Comune, l’ex mercato coperto di Avenza – sulla strada che corre dal ponte di Avenza a quello della Covetta costeggiando l’argine sinistro del fiume Carrione – è uno degli immobili oggetto del cosiddetto “Articolo 21”, norma del Regolamento comunale degli agri marmiferi che offre agli imprenditori del marmo l’opportunità di prolungare la validità della propria concessione a escavare pietra in cambio di investimenti che vadano a vantaggio della città e dei cittadini. 

Come è accaduto per la Curva Nord dello Stadio dei marmi – fatta nuova dagli imprenditori di due società del lapideo, Gemignani e Vanelli Marmi e Ingegner Giulio Faggioni – accadrà, insomma, per l’ex mercato coperto di Avenza che verrà restaurato. Recuperato per dare a esso una nuova destinazione. Rifatto di sana pianta. In questo caso le società in prima linea sono: il Gruppo Vennai, il Gruppo Caro e Colombi e Campolonghi, che hanno concessioni limitrofe al bacino delle cave di Fantiscritti.

La destinazione

Il progetto presentato dalle aziende in occasione del rinnovo della concessione di cava prevedeva che l’ex mercato diventasse un contenitore di attività socio-culturali: adesso si entra nel dettaglio e spunta l’idea della sede dell’Università del Tempo Libero, le cui lezioni sono da anni “diffuse” in un variegato bouquet di sedi-ospitanti. «È una richiesta che è giunta dall’Amministrazione comunale (accolta di buon grado dai soggetti privati, ndr) – dice Erich Lucchetti, imprenditore del marmo, suo il Gruppo Vennai – Si parla di un investimento di più di due milioni e mezzo di euro. L’iter deve partire, servono i progetti, stiamo iniziando adesso – spiega – tant’è che è prematuro dire quanto tempo occorrerà per realizzarli».

Quando?

Un’idea però c’è. O meglio: l’augurio è di tagliare il nastro del cantiere nel secondo semestre 2026. Saranno i privati a fare tutto: dal tetto alla ridistribuzione degli spazi interni. Le soluzioni possono essere molteplici, inclusa quella di demolire il “padiglione” – è un corpo basso e lungo e gli interni sarebbero in condizioni finanche peggiori rispetto all’involucro – per costruirlo ex novo. Dal via del cantiere si stima che l’edificio possa sorgere con 18-24 mesi di lavori.

L’identikit

Il piano terra, che veniva utilizzato dall’Amministrazione civica come magazzino, è di mille e 100 metri quadrati e parrebbe destinato a diventare un parcheggio per auto. Il primo piano, futuribile residenza dell’Università del Tempo Libero dedicata a Claudia Bagnoni, è di circa 800 mq. Per chi non lo ricordasse in quel mercato si comprava di tutto: dal pesce alla carne, dall’olio al vino, frutta, verdura: ma è trascorsa un’epoca, come si suole dire, ed è auspicabile che luoghi, pur identitari ma malridotti, diventino-altro.

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