Il Tirreno

Il ritratto

L’alt, la fuga e la tragedia: chi era Eugenio Frasca, morto a Massa inseguito dai carabinieri

di Libero Red Dolce

	Eugenio Frasca e il luogo dove si è schiantato con la moto
Eugenio Frasca e il luogo dove si è schiantato con la moto

Diviso tra Milano e le Apuane, gestiva un ristorante con la madre e i fratelli. Era fiero di essere stato un paracadutista

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MASSA. Le origini e il ristorante a Milano, il cuore e parte della famiglia sotto le Apuane. Era diviso tra due mondi Eugenio Frasca, l’uomo di 48 anni che stamattina ha perso la vita a bordo della sua moto dopo un inseguimento dei carabinieri. Secondo la versione fornita dalle forze dell’ordine a Frasca era stato intimato l’alt a Forte dei Marmi, ma lui lo avrebbe ignorato. E a quel punto è scattato un inseguimento durato circa sei chilometri, che è finito con lo schianto del motociclista su un palo in piazza Bad Kissingen a Marina di Massa. Fonti investigative dicono che la moto sulla quale viaggiava non aveva la revisione in ordine. L’uomo lascia una figlia di dieci anni.

Il ristorante gestito con mamma dietro ai fornelli

Frasca gestiva un ristorante a Cinisello Balsamo, Il Volo, un locale molto frequentato e che gestiva insieme ai fratelli Jacopo e Oscar. E dietro ai fornelli c’è mamma Ghina, originaria di Carrara. Dai primi, ai secondi, passando per le pizze, Frasca aveva fatto di una passione un mestiere. E proprio nel ristorante di famiglia, che si trova vicino all’aeroporto di Bresso, la famiglia Frasca ha sempre portato i profumi e le ricette della propria terra, facendo conoscere a un pubblico non locale le bontà delle Apuane.

Passione moto e montagna

Non solo la cucina nella sua vita. Tra le altre passioni la moto e la neve. Appena possibile infatti montava in sella sulla sue due ruote o si concedeva un po’ di tempo e relax in montagna, con una certa abilità nello snowboard.

Chi lo conosceva lo racconta come una persona aperta, gioviale, aperta nell’amicizia e generosa.

Il militare tra i paracadutisti e la fierezza dell’appartenenza

Eugenio Frasca era anche fiero di aver fatto il militare tra i paracadutisti, nel Reggimento Alpini Paracadutisti. “Mai strack”, il loro moto: “Mai stanchi”, in bergamasco. Per questo sfoggiava nelle foto un quadretto incorniciato con il simbolo dei paracadutisti e la scritta “Non si acquista con i soldi e non si ottiene con raccomandazioni, lo si conquista con sangue e sudore. Molti sono i chiamati ma pochi gli eletti a potersene fregiare. Io sono stato uno dei pochi”. E ancora una maglietta con un tricolore stilizzato e la scritta sulla schiena: “Paracadutisti: tranquilla mamma, faccio un salto e torno”.

Il mistero sul perché non si sia fermato all’alt

Purtroppo due suoi amori, la costa apuana e la moto, sono stati lo sfondo e il mezzo della sua scomparsa. Non si sa ancora perché nella ore che precedono l’alba, alle 4.38 di mercoledì 13 agosto, Frasca abbia deciso di non fermarsi all’alt e proseguire la sua marcia. Forse la mancanza della revisione. Sei chilometri, forse qualcuno in meno. Poi la corsa e la vita si sono fermate su un palo in piazza a Marina di Massa. Al momento non è stata disposta l’autopsia. Verranno però eseguiti gli esami tossicologici.


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