Lunigiana, blitz dei vandali in montagna: distrutto un rifugio storico degli escursionisti
Fivizzano, danneggiato il Bivacco Rosario al Monte La Nuda: appello del Cai
FIVIZZANO. Chissà quanto rammarico avranno provato i volontari del Cai quando si sono accorti come era stato ridotto il Bivacco Rosario, “casina” in legno – siamo nel Vallone dell’Inferno, Monte La Nuda – che offriva una sosta sicura agli escursionisti impegnati in salite alpinistiche invernali o nel raggiungimento di alte vie estive; e attenzione: il bivacco – che rientra nelle competenze della sezione fivizzanese del Cai – funge da sempre anche come punto per l’emergenza e il soccorso. È estate, i vandali non vanno in vacanza, ma – anzi – si regalano una scorribanda in montagna: hanno colpito qui. Adesso il bivacco non è utilizzabile – se non per emergenze – informa il Cai Fivizzano, ma presto i volontari cercheranno di rimetterlo in ordine.
La scorribanda
Il “rifugio” è tutt’altro che nuovo, il trascorrere del tempo aveva già lasciato tracce fuori e dentro la piccola struttura – basti pensare agli effetti delle basse e delle alte temperature, del vento, della pioggia – ma certo è che qui è intervenuta la mano di qualcuno irrispettoso e malintenzionato, secondo i volontari. È stata danneggiata la porta del piccolo magazzino, è stato rovinato il pur “essenziale” arredamento interno. Fortunatamente la porta di ingresso ha resistito al blitz del vandali che al momento restano ignoti. E il 5 luglio i volontari del Cai faranno un sopralluogo per capire come si può rimetterlo in sesto al più presto.
Rifugio storico
“Appartiene” al Parco nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano e venne costruito negli Anni Ottanta dai volontari del Cai il Bivacco Rosario, che è raggiungibile con una camminata di un’ora e mezzo dal Cerreto. La location è un vero e proprio crocevia; qui infatti si intersecano itinerari storici e di grande rilevanza per il mondo escursionistico montano: il Sentiero Italia Cai di status nazionale; L’Alta Via dei Parchi, percorso di trekking di circa 500 chilometri che attraversa l’Appennino settentrionale, toccando l’Emilia-Romagna, la Toscana e le Marche; la Grande escursione Appenninica.
Il progetto
Da due-tre anni la sezione fivizzanese Cai sta cercando fondi per rinnovare lo storico punto di sosta. Certo è che si devono affrontare costi importanti perché si devono trasportare in alta quota i materiali necessari al restyling e perché dall’alta quota si deve portare giù tutto ciò che di vecchio deve essere smaltito. È ben accetto il gesto di qualcuno – amante della montagna e di questi luoghi che nella loro semplicità sono suggestivi, quasi iconici – che volesse farsi avanti per un aiuto.
L’appello
Il Cai Fivizzano precisa inoltre che il bivacco – i bivacchi in genere – non sono rifugi con capacità ricettiva, non si può soggiornare lì, insomma, come fosse un Bed & Breakfast, per intenderci: sono punti di appoggio. Chi dice di amare la montagna dovrebbe saperlo o, quanto meno, tenerne conto.