Il Tirreno

Toscana economia
Tra innovazione e rispetto ambientale

Del marmo non si butta via niente, la Cooperativa Apuana Vagli e il lavoro in cava rispettando l’ambiente


	Una delle cave della Cooperativa Apuana Vagli
Una delle cave della Cooperativa Apuana Vagli

L’azienda gestisce cinque siti estrattivi insieme agli associati che lavorano al monte a cui si aggiungono gli addetti ai lavori nella segheria, un impianto aperto per realizzare da sei anni a questa parte i semilavorati del marmo

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Del marmo non si butta via nulla. Ne è convinto il presidente della Cooperativa Apuana Vagli, Ottavio Baisi, che parla delle buone pratiche che questa realtà porta avanti da almeno il 1958.

La storia

La cooperativa, sponsor del forum sul settore lapideo organizzato dal “Tirreno”, gestisce cinque siti estrattivi insieme agli associati che lavorano al monte a cui si aggiungono gli addetti ai lavori nella segheria, un impianto aperto per realizzare da sei anni a questa parte i semilavorati del marmo. Gli scarti (o inerti) vengono invece ceduti ad altre aziende, che li impiegano in settori alternativi come l’edilizia. La cooperativa ha investito – e sta investendo tutt’oggi – sul risparmio energetico e sulla sostenibilità ambientale delle attività che vengono portate avanti.

Cosa fa la cooperativa

Il presidente della cooperativa, Baisi, racconta che sotto il profilo della sostenibilità ambientale «ci siamo dotati di macchinari che riducono del 20-30% il consumo di gasolio e a cui vengono affiancati anche una serie di aspiratori per contrastare la diffusione di polveri. Noi effettuiamo un taglio a secco dei blocchi – prosegue Baisi – quindi senza neppure l'uso dell’acqua che altrimenti si disperderebbe nell’ambiente». Questa infatti, mescolandosi con gli scarti del marmo, andrebbe a creare la cosiddetta “marmettola” che spesso rende color latte i corsi d’acqua che scendono dalle Apuane. «La polvere sarebbe comunque presente, per questo accanto al taglio a secco affianchiamo degli aspiratori così da ridurre al minimo la sua diffusion». Per quella che invece, anche solo per la movimentazioni dei blocchi, è comunque presente nei piazzali, la cooperativa si è dotata «da diversi anni ormai di aspiratori mobili – sottolinea Baisi – che sulla falsariga di quelli in dotazione agli operatori ecologici “spazzano” le aree di lavorazione o di estrazione dei blocchi». Il motivo è semplice: rispetto dell’ambiente.

Risultati e investimenti

«Abbiamo diverse certificazioni ambientali, ma abbiamo voluto fare un passo aggiuntivo su questo – sottolinea – e così pure sulla sicurezza dei nostri addetti ai lavori. La nostra cooperativa – ricorda il presidente – nasce per portare avanti una tradizione, ma anche per aumentare l’innovazione». Da questo punto di vista, «da sei anni abbiamo aperto una nuova segheria nell’ambito della filiera corta, a circa sette chilometri dai nostri siti, in cui si fanno i semi lavorati». La Cooperativa Apuana Vagli ha inoltre investito sul fotovoltaico e sulla produzione energetica che, accanto a una modesta centrale a biomasse, consente di coprire almeno il 40-50% del fabbisogno energetico degli impianti. «Stiamo mettendo le basi per realizzare una comunità energetica sempre in fotovoltaico, così da ridurre ulteriormente i costi delle materie prime – racconta – penso che a fine 2025 saremo attivi, cosa che porterà un bel risparmio». La cooperativa si sviluppa su un’unica concessione. Al “monte” gli addetti ai lavori sono 80 persone, tutti soci del gruppo, mentre 10 lavoratori si trovano nella segheria che costituisce invece una Srl creata appositamente perché «nel nostro settore ormai si è arrivati a non buttare via più nulla. I nostri inerti – rivela Baisi – vengono usati anche nella produzione del calcestruzzo».

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