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Carburanti, sciopero dei distributori ecco gli impianti che restano aperti a Massa-Carrara

Carburanti, sciopero dei distributori ecco gli impianti che restano aperti a Massa-Carrara

Quindici su ottanta in provincia. Confesercenti: basta, siamo esasperati

24 gennaio 2023
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MASSA-CARRARA. Su circa ottanta distributori in provincia, saranno una decina quelli che non aderiranno allo sciopero che scatterà da oggi; ad ora risultano che resteranno aperti in 15. A Massa: Carrefour, Via Dorsale; Coil, Via San Leonardo 218; Cuma sas, via Bozzone 143; Gas Auto, via Del Cacciatore 2; Apuana Carburanti, Via Aurelia Ovest 154.
A Montignoso: Keropetrol Montignoso, viale Marina 102.
A Carrara: Carrara Carburanti, Doganella, viale XX Settembre 284; Aliah Srl, via G. Da Verrazzano 1; Coil Carrara, viale Turigliano 5; Europam, piazza Nazioni Unite; S.i.m srl, via Covetta 3.
Lunigiana: Ala Fivizzano, Statale 63 Km 10+500, Fivizzano; Fast Fuel Group, Via Roma 52, Comano; Fast Fuel Group Aulla, via Ripa, località Quercia 14, Aulla; Montaio Ovest, Autostrada A15 Parma-La Spezia, Km. 65+430, Dir. Sud, Pontremoli.
Sempre sulla A-15, per garantire il servizio di rifornimento autostradale, l’area di servizio San Benedetto Ovest.
Le motivazioni
«Non vogliamo più passare per speculatori e furbetti, quando i nostri prezzi alla pompa non vengono certo decisi a piacere del gestore. Speculatori e furbetti da controllare da parte del governo con assurdi cartelli, gli ennesimi, e sanzioni spropositate per aumenti che sono chiaramente legati solo al ritorno delle accise. Per questo scioperiamo, sperando che i consumatori capiscano che noi siamo dalla loro stessa parte della barricata»: questa la posizione di Faib Confesercenti, il sindacato più rappresentativo della categoria, nelle parole del presidente Toscana Nord Alessandro Vietina e del responsabile Adriano Rapaioli. «Il governo si stupisce per la nostra intransigenza viste le loro aperture – incalzano -, ma dopo l’ultimo tavolo romano sono stati riconfermati l’obbligatorietà dell’esposizione del cartellone, in aggiunta alla previsione di esposizione di un QR-Code, e la rimodulazione in riduzione delle sanzioni. Una soluzione che è evidentemente un passo indietro rispetto agli impegni presi». Vietina e Rapaioli entrano nel dettaglio della protesta, protesta che porterà alla chiusura degli impianti alle 19 di oggi martedì 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio per la rete ordinaria e dalle 22 di oggi 24 gennaio alle 22 del 26 gennaio per la rete autostradale. «L’introduzione del cartello del prezzo medio è un adempimento aggiuntivo ai tanti altri; oggi il gestore ha una decina di adempimenti fiscali ed amministrativi, dalla comunicazione prezzi alla trasmissione telematica dei corrispettivi, dalla bollatura degli erogatori all’esposizione dei prezzi sulle carreggiate sugli impianti fino all’esposizione dei differenziali, alla fattura elettronica. Dunque, nessuna contrarietà alla trasparenza, a patto che questa non si trasformi in nuovi appesantimenti gestionali a carico dei benzinai e conseguenti nuove sanzioni. Forse sarà bene anche ricordare di quali mirabolanti guadagni stiamo parlando per i gestori. Su un rifornimento di 20 euro, 11,72 euro pari al 59% vanno allo Stato, 7,9 pari al 39% vanno alle compagnie petrolifere ed infine 0,38 lordi pari al 2% al gestore».
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