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Meccanica per cartiere: nel 2023 la Cgil teme un calo di produzione

Meccanica per cartiere: nel 2023 la Cgil teme un calo di produzione

Ordinativi in flessione a causa del clima di incertezza e del caro energia

30 novembre 2022
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PIANA. Allarme del segretario della Fiom Cgil Toscana Massimo Braccini sul rischio flessione produttiva nel settore macchine per carta a Lucca

«L’industria lucchese delle macchine per la carta è cresciuta nei primi mesi dell’anno e sono aumentati i volumi produttivi – scrive il sindacalista – ma si iniziano a intravedere gli effetti del caro-energia e dell’aumento del costo della cellulosa. Il 2023 rischia di diventare un anno difficile, soprattutto per le imprese di più grandi dimensioni. Si registra infatti un rallentamento da parte dei produttori europei di carta e la conseguente mancanza di ordinativi, soprattutto di grandi linee. Tengono di più i mercati cinesi, americani e medio orientali dove probabilmente si fanno sentire molto meno i costi energetici. L’Europa dovrebbe riflettere meglio sul sostenere la borsa di Amsterdam come mercato di riferimento del prezzo del gas, visto che si tratta di un hub speculativo. Siamo entrati a pieno regime in un’economia di guerra e i produttori di carta, come altri, rimandano gli ordinativi. Una posizione di attesa che non lascia intravedere una facile prospettiva. La situazione non è uguale in tutte le imprese, ma è evidente che a risentirne di più saranno quelle che hanno bisogno di molte linee per saturare gli impianti, come Koerber, dove si registra già una diminuzione di lavoratori dell’indotto nel ciclo produttivo. Questo scenario rischia di determinare politiche aziendali di riduzione dei prezzi sul prodotto, e una conseguente riduzione dei costi aziendali, con tutto ciò che ne può conseguire».

«Bisogna provare – aggiunge Braccini – ad anticipare i cambiamenti in un sistema in evoluzione, rafforzare le imprese dell’indotto, che ormai sono parte integrante dei cicli produttivi, in modo da favorirne sviluppo e crescita, anche attraverso politiche consortili, politiche del credito, creazione di servizi comuni e di filiera, innovazione e formazione professionale dei lavoratori. Altresì, nel settore meccanocartario lucchese vi sono molte aziende concorrenti, spesso appartenenti a diverse multinazionali. In una fase inedita come questa riteniamo opportuno riflettere con tutti sulle prospettive complessive del settore, la sua salvaguardia e il mantenimento dei livelli occupazionali. Anche se siamo in un mondo globalizzato, in ogni territorio è più che mai necessario analizzare le condizioni dei settori industriali, per contribuire al mantenimento dei suoi fattori di radicamento nella zona, anche perché, a differenza di quanto si voleva far credere, il mercato da solo non regola tutto».

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