Porto, logistica e chimica: ecco le 100 aziende più ricche di Livorno – La classifica completa
In testa c’è Del Corona & Scardigli, poi Laviosa e Neri. In fondo all’articolo tutte le nuove cifre
LIVORNO. Porto e logistica. Chimica, ma anche armi. La tradizionale classifica pubblicata dal Tirreno sulle cento aziende più ricche di Livorno, Collesalvetti e Capraia – graduatoria che viene stilata in base agli utili dichiarati nel bilancio presentato quest’anno e relativo al 2024, elaborata sui dati del portale specializzato Registroaziende.it – vede per il secondo anno consecutivo, e per il terzo negli ultimi quattro, trionfare l’agenzia di spedizioni Del Corona & Scardigli, in testa con guadagni per 17.647.631 euro e un fatturato di 295.609.759.
Il podio
Per il colosso degli scali d’Azeglio – di proprietà al 66% della Delcofin di Umberto e Luigi Del Corona e per il 34% della Fratelli Scardigli (Fulvio D’Angelo, Francesca e Giulia Scardigli, Carla Bondi, Antonietta D’Angelo e Paola Falleni) – si registra una lieve flessione sui guadagni (-4,63%, nel 2023 erano 18.504.310 euro) mentre i ricavi sono aumentati dell’8,52% dai 272.405.601 di due anni fa. Cifre lontane dal record del 2021, quando toccò i 339.806.253 euro. Sotto questo profilo in città l’agenzia di spedizioni resta dietro solo a Bunkeroil (343.817.705 euro di fatturato), che però fa assai meno utili (3.144.084, in diciannovesima posizione), mentre a livello provinciale la superano solo Unicoop Etruria, la Solvay e Jsw Steel di Piombino, le ultime due anche sui guadagni.
Tornando a Livorno ottimo risultato per Laviosa Chimica Mineraria (di cui Giovanni Laviosa è amministratore delegato e Olimpia Laviosa direttrice di “Laviosa Pet Care”) medaglia d’argento cittadina con 11.364.068 di utile (+6,71% sul 2023) e 79.605.763 di fatturato, mentre la Fratelli Neri dell’omonima famiglia, il cui amministratore delegato è il presidente di Confindustria locale Piero Neri, è terza con 10.663.951 di guadagni e un giro d’affari di 43.106.951.
La classifica
Segue Feralco di via Leonardo da Vinci – azienda con 18 impianti di produzione in otto Paesi europei che offre una vasta gamma di coagulanti e flocculanti per il trattamento delle acque potabili e degli effluenti municipali e industriali, nonché reagenti per processi industriali come la produzione della carta o la produzione chimica – con utili per 9.090.544 euro e un fatturato di 28.136.754.
In quinta posizione, e prima fra le realtà partecipate dal pubblico, il colosso idrico Asa, i cui maggiori soci sono i Comuni di Livorno (36,55%), Piombino (4,7%), Volterra (1,57%), Pomarance (0,41%) e Suvereto (0,41%), mentre con il 40% il socio privato è Ireti del Gruppo Iren. Per l’Azienda servizi ambientali ottima performance, con guadagni record per 8.978.391 (+217% sul 2023) e ricavi per 116.611.232, dieci in più del periodo precedente. «I numeri del 2024 – le parole del presidente Stefano Taddia – rappresentano bene la crescita dell’azienda e la sua capacità di sostenere l’ambizioso piano di investimenti approvato l’anno scorso dall’Autorità idrica, per 316 milioni di euro nei sei anni che ci separano dalla scadenza della concessione. Ciò che conta non sono tanto gli utili, quanto la capacità di investire che è raddoppiata in questi ultimi cinque anni».
A seguire nella top 10 Hillebrand Gori, leader mondiale nella logistica del vino – fondata nel Dopoguerra dal compianto Angelo “Nino” Caponi e da tempo della tedesca Deutsche Post – che quest’anno perde il podio “fermandosi”, per così dire, a 8.809.327 (con un giro d’affari di 216.095.828 euro); mentre nell’ambito delle armi ecco in settima posizione la Cheddite Italy di via del Giaggiolo, con 7.262.875 di utile e 71.825.637di fatturato.
Seguono Marterneri – controllata da F2i Holding Portuale e attiva nello sbarco, nel magazzinaggio dei depositi doganali e nella consegna dei prodotti forestali, dei metalli e di altre rinfuse – con 6.629.255 euro di utile e 54.192.486 di giro d’affari, la Cilp (Compagnia impresa lavoratori portuali) per metà del Gruppo Neri e per l’altra della Compagnia portuale, con 5.526.332 di utili (fatturato a 39.657.879) e, a chiudere la top10 delle imprese labroniche più ricche, troviamo la colligiana Ram Energy E&C di Guasticce, che realizza impianti industriali per i settori oil & gas, energia tradizionale e rinnovabile, chimico e petrolchimico, con utili per 4.802.034 (+58,32) e un fatturato di 37.705.190 euro. «Il risultato di Cilp – commenta il vicepresidente Enzo Raugei – è buono e deriva da una gestione senza operazioni straordinarie. Si conferma, quindi, un buon trend sia in termini di volume di traffico che di performance d’impresa: è fra le prime imprese terminaliste del porto».
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