Darsena Europa, scontro aperto sull’uso temporaneo dei lotti
Per il sindaco Salvetti è sconveniente: serviranno 3,2 milioni dal privato per pochi mesi. Ma il prefetto tira dritto: «Mettere a reddito gli spazi via via realizzati»
LIVORNO. Si agitano le acque intorno alla Darsena Europa. Ieri (martedì 15 aprile) la cabina di regia – istituita il 13 marzo scorso e nata su impulso del governo e della Regione – si è riunita per la seconda volta in Prefettura. E uno dei temi più caldi al centro dell’incontro riguarda proprio la messa a reddito dei primi piazzali realizzati, in particolare il lotto 1 e il lotto 2. Questione che divide ormai palesemente le posizioni del prefetto e del viceministro da un lato e quella del sindaco Salvetti dall’altro, ma anche gli operatori portuali livornesi, quelli che auspicano una velocizzazione dell’iter che porti alla concessione definitiva per la cordata Msc-Neri-Lorenzini e quelli che invece trarrebbero benefici dall’utilizzo dei piazzali.
Il viceministro Edoardo Rixi ha ribadito a più riprese che questa è la strada giusta da percorrere, e il prefetto Giancarlo Dionisi non ha dubbi: «È fondamentale garantire che gli spazi man mano realizzati possano essere messi a frutto nel più breve tempo possibile. Le risorse pubbliche, e parliamo di risorse ingenti, non possono restare ferme: devono produrre effetti concreti sull’economia reale e, per questo, devono essere dati in concessione ad aziende e operatori economici».
«Serviranno mesi»
Ma nutre dei dubbi il sindaco Luca Salvetti, più che altro – spiega – per una questione legata ai tempi: secondo lui, infatti, non sarà così facile raggiungere il risultato finale, cioè la messa a reddito dei piazzali nel breve periodo. «Abbiamo capito oggi (ieri per chi legge, ndr) in via definitiva che, per avere pronti quei lotti, dovranno passare nove mesi e, soprattutto, serviranno 3,2 milioni di euro per l’approntamento. Questo investimento sarà in capo a chi si dimostrerà interessato ad utilizzarli su concessione ma in forma provvisoria e che potrebbe essere un soggetto diverso dal privato che vincerà la gara definitiva – evidenzia il primo cittadino – . Le aree non saranno quindi disponibili prima di gennaio 2026 e ora bisognerà capire se ci sarà un soggetto che, tra nove mesi, vorrà investire 3,2 milioni di euro per un uso temporaneo dei piazzali. Se ci sarà si farà avanti, altrimenti in questo tempo è molto probabile che l’iter del bando di gara sia fatto e, a quel punto, sarà già stabilito il privato che avrà tutta l’opera da completare e da utilizzare dopo». Ma Dionisi rincara la dose. «È del tutto infondata l’idea che la messa a reddito dei primi lotti possa ostacolare il completamento dell’opera – precisa – . Questo tavolo non è il luogo delle polemiche, ma delle decisioni. Il compito della cabina di regia non è accertare responsabilità o ritardi: per questo esistono altri strumenti. Qui dobbiamo garantire che i lavori procedano alla massima velocità e che, laddove possibile, si inizino a generare ritorni concreti per il territorio, anche durante la fase realizzativa».
L’accelerazione
Era stato il prefetto Dionisi a incalzare sulla Darsena Europa, chiedendo di imprimere «un’accelerazione concreta a tutto il percorso». La piattaforma Europa è stata pensata e progettata per accogliere grandi navi e offrirà tre chilometri di banchine, due grandi terminal, due milioni di metri quadrati di nuove aree e un nuovo ingresso portuale con fondali fino a meno 20. E la nuova infrastruttura portuale si svilupperà in due fasi: nella prima verrà realizzato il nuovo terminal contenitori, la seconda, invece, sarà dedicata alle autostrade del mare e ai traffici Ro-Ro e Ro-Pax. E adesso siamo a un momento cruciale per far partire quei lavori che, una volta terminati, metteranno Livorno e il suo porto al centro del Mediterraneo.
Così – proprio per imprimere l’accelerazione auspicata – Dionisi aveva chiesto al commissario straordinario per la realizzazione dell’opera, Luciano Guerrieri, «di condividere in anticipo una serie di elementi utili sullo stato generale dell’opera, sotto il profilo economico, finanziario e realizzativo». Documenti che, però, non hanno convinto il rappresentante del governo che bacchetta il commissario, sottolineando la necessità di un salto di qualità. «Prendiamo atto della documentazione trasmessa, ma dobbiamo dirlo con chiarezza: in diversi punti è ancora troppo parziale. Serve un approfondimento concreto, una maggiore articolazione soprattutto sul fronte del quadro economico e degli stati di avanzamento – sottolinea Dionisi – . La cabina di regia deve essere messa nelle migliori condizioni per svolgere la propria funzione: accompagnare, sollecitare e accelerare. E per farlo ha bisogno di dati chiari, aggiornati e intellegibili».
Il nuovo incontro
E la data in cui la cabina di regia si riunirà di nuovo è già fissata: il 7 maggio, alle 11, intorno allo stesso tavolo in Prefettura siederanno ancora una volta – insieme al prefetto – il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e i principali attori istituzionali e operativi coinvolti nel progetto: il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Comune di Livorno, l’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno Settentrionale, la Capitaneria di porto e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. «Per quella data – aggiunge Dionisi – ho chiesto espressamente che tutta la documentazione sia aggiornata, resa più intellegibile e adeguata all’evoluzione dei lavori. Questo è il ruolo della cabina di regia: non solo monitorare, ma agire, rimuovere ostacoli, creare le condizioni per un’azione efficace».
La copertura finanziaria
In ogni caso, sia il sindaco che il commissario straordinario hanno sgomberato il campo da eventuali coperture finanziarie mancanti per finanziare l’opera. «Non capisco da cosa possano venire fuori questi dubbi – evidenzia Guerrieri – . C’è un quadro economico iniziale, previsionale, che deriva da opere aggiuntive, da atti che abbiamo fatto e che devono essere coperti per essere approvati. Non capisco chi e cosa sollevi dei dubbi in questo senso dal momento che ci sono atti ben precisi. Capisco che quest’opera è attesa da tantissimi anni, però posso dire senza timore di smentita che guardando i tempi di attraversamento di questa procedura la struttura commissariale non solo non ha perso tempo ma ha fatto quello che doveva. E, infatti, stiamo per avviare le opere a mare».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco Salvetti. «Avevo sentito discorsi in giro che parlavano di un quadro economico-finanziario in cui mancherebbero all’appello 400 milioni, addirittura 500 milioni – precisa il sindaco – . Niente di tutto questo: ci sono tutti i 640 milioni che servono. Nel dettaglio: 200milioni sono stanziati dalla Regione, 200 dello Stato, 50 dal Cipe, 90 derivano dal mutuo della Bei, 50 dall’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale e 50 dalla Cassa depositi e prestiti. Il quadro economico-finanziario è così definitivo. In più, poi, ci sarà la parte del privato».
L’intesa
Salvetti, poi, evidenzia anche che c’è «il via libera all’intesa con la Regione che porta alla posa della prima pietra entro aprile o al massimo nei primi giorni di maggio».
«Il successo della Darsena Europa si misurerà nella sua capacità di generare valore vero: occupazione, investimenti, opportunità per il territorio. E questo deve accadere da subito – rimarca nelle conclusioni il prefetto Dionisi – . Sta a tutte le istituzioni, e in particolare a quelle che siedono in questa cabina di regia, fare in modo che ciò accada. Serve un’assunzione di responsabilità seria, concreta e immediata. È questa la sfida che abbiamo davanti, ed è questa la sfida che dobbiamo vincere».