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Authority, Guerrieri torna in corsa. E a Genova il Pd contro Paroli

di Martina Trivigno
Authority, Guerrieri torna in corsa. E a Genova il Pd contro Paroli

L’azzeramento dei vertici preoccupa il cluster. Fissato il tavolo su Darsena Europa

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LIVORNO. Oggi (martedì 15 aprile) è il giorno della cabina di regia sulla Darsena Europa convocata dal prefetto Giancarlo Dionisi. Un punto operativo – aveva spiegato al Tirreno il rappresentante del governo – utile a imprimere un’accelerazione concreta al percorso della maxi-opera così come richiesto dal viceministro Edoardo Rixi.

Intorno alle banchine livornesi, però, il clima inizia a surriscaldarsi anche perché sono più di una le grandi partite aperte con al centro il porto di Livorno (e il suo futuro). La Darsena Europa, con la manifestazione d’interesse del gruppo Msc, Neri e Lorenzini da un lato e, dall’altro, la spinta propulsiva di Rixi perché i primi lotti realizzati, in particolare il lotto 1 e il lotto 2, siano resi immediatamente disponibili per l’attività portuale e quindi messi a reddito. E poi c’è la decisione da parte del ministro Salvini su chi guiderà l’Autorità di sistema per i prossimi quattro anni: il nome che circola sempre con maggiore insistenza resta quello di Davide Gariglio, ex parlamentare del Pd e fino al 2022 capogruppo dem della Commissione Trasporti della Camera, ma ora Guerrieri torna in corsa. Il commissario sembrava finito in un angolo, ma adesso si apre un fronte a suo sostegno: il presidente della Regione, Eugenio Giani, aveva già manifestato pubblicamente il suo apprezzamento nei confronti dell’operato di Guerrieri, ma adesso anche il sindaco Luca Salvetti, come dichiarato al Tirreno, evidenzia l’importanza della «continuità del lavoro». Un intervento che sarebbe stato apprezzato da diversi operatori del cluster livornese. Che stanno riaprendo all’ipotesi di una conferma del presidente uscente dopo le frizioni dei mesi scorsi.

Salvetti ha ribadito la sua posizione anche ieri mattina durante l’inaugurazione del Truck Village dell’Interporto toscano “Amerigo Vespucci”. «Chi intende frenare, rallentare o ostacolare per interessi privati o politici, qualunque essi siano, tutto il percorso sappia che da questa comunità troverà una risposta marcata, molto marcata», sostiene il sindaco.

E sulla questione nomina, è cauto il commissario straordinario dell’Authority, presente all’evento all’Interporto. «Io non posso entrare nel merito di queste questioni – sottolinea Guerrieri – . Dovete domandarlo ai protagonisti che sono il ministro Salvini, il viceministro Rixi e il presidente della Regione, Giani. Sono loro ad avere non solo il polso della situazione ma anche il dovere istituzionale di procedere a questa nomina. In ogni caso, sto lavorando e aspetto la decisione con serietà, qualunque essa sia. Penso di aver lavorato in questi anni portando dei risultati complessivamente rispettabili. Fatto questo, poi, le logiche che portano alla decisione possono essere anche di altro tipo».

E intanto l’atmosfera si fa incandescente al porto di Genova dove il livornese Matteo Paroli è stato appena nominato alla guida dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale. I dem, infatti, attaccano il ministero per «aver partorito un nome dopo un anno e mezzo». E la risposta di Rixi non si è fatta attendere. «Il Pd dovrebbe fare pace con se stesso – sottolinea – . Da mesi ci chiede la nomina del presidente dell’Authority e adesso che la nomina è stata fatta non va comunque bene. Un atteggiamento incoerente che dimostra come il Pd sia scontento per partito preso. Forse brucia il fatto che, per una volta, non abbiano potuto occupare loro una poltrona, come da loro consolidata tradizione. Per noi il porto di Genova non è in vendita, né sarà mai ostaggio di logiche politiche». I riflettori ora si spostano su Livorno.


 

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