Il Tirreno

Il ricordo dopo la scomparsa di Andrea Pieri avvenuta il 28 novembre a causa di una malattia. Nel 2017 perse il figlio Jacopo in un tragico incidente stradale.

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LIVORNO. «Sai che cosa mi manca di più di Jacopo? L’odore. Sì, l’odore. Quando era piccolo lo annusavo, facevo lo stesso anche con sua sorella Alice. E ho continuato a farlo anche quando sono diventati grandi».

Mi guardavi, parlavi e cercavi quel profumo perduto: per un attimo sembrava a un posso da te, tanto da poterlo finalmente risentire, toccare, conservare. E poi, un attimo dopo, era distante, lontanissimo. Intanto cercavi la verità - sempre per mano a Ombretta - sulla morte di Jacopo, per sconfiggere il muro di gomma dell’omertà e avere giustizia. Più per lui che aveva appena 16 anni, che per voi.

Una battaglia civile e d’amore, che hai combattuto in prima fila anche se, per indole, avresti preferito restare nelle retrovie, lontano dai riflettori. Hai bussato a tutte le porte, fino a quella del presidente Mattarella. Lo hai, lo avete fatto, senza gridare, chiedendo per favore, con determinazione, ma sempre con educazione. Ci hai messo tutta l’energia che avevi in questo viaggio tanto tortuoso quanto faticoso.

Hai aperto il cuore alla città e hai trovato lungo la strada tanti sorrisi, un mucchio di abbracci. Quelli degli amici di Jacopo erano i più preziosi. Ma non siamo riusciti ad arrivare dove volevamo, alla verità. Non è giusto. E non doveva finire così. Un mese fa l’ultimo messaggio, ti ho abbracciato ringraziandoti, ma non abbastanza forte, perché non pensavo che sarebbe stata l’ultima volta. Ciao Andrea, ora corri da Jacopo e abbraccialo ancora.