La tragedia
Porto di Livorno, cinque anni vissuti intensamente: i dati dei traffici e quanto ha influito il Covid
I settori che ne hanno maggiormente risentito, soprattutto nel periodo caldo delle restrizioni: tutti i numeri
LIVORNO. Cinque anni vissuti quasi in altalena, fortemente condizionati, nel primo biennio, dal disastro chiamato Covid che in molti vogliono dimenticare e che ha influenzato negativamente l’economia di tutto il mondo. È il primo commento che scaturisce andando a leggere i dati relativi ai dati dei traffici del primo semestre, dall’anno 2020 al 2024, per quanto riguarda il porto di Livorno.
L’andamento
Si tratta di numeri quanto mai interessanti che mostrano un andamento fluttuante, assolutamente diverso per quanto concerne le varie tipologie di traffico. Il Covid, tanto per fare un esempio, ha in parte penalizzato il settore delle merci convenzionali. Nell’arco del quinquennio, infatti, si è registrato un progressivo calo del tonnellaggio complessivo, sceso quest’anno, e per la prima volta, sotto la soglia dei 15 milioni di tonnellate. In diminuzione il settore dei contenitori, condizionato anche dal forte aumento dei costi riscontratosi a livello di noli.
I numeri
Si è passati dalla media di 380.000 teus del triennio 2020-2022 ai 327.000 dell’anno in corso. Fanno del tutto eccezione, nel contesto del traffico merci, i prodotti forestali e l’automotive. I primi sono passati dalle 872.000 tonnellate del 2020 alle 961.000 del 2024 dopo aver superato di poco il milione nel biennio 2022/2023. Le autovetture nuove, invece, sono cresciute dalle 196.000 del 2020 alle attuali 263.000, confermando il ruolo assolutamente di primo piano che occupa lo scalo marittimo livornese nel settore. Completamente diverso, invece, il riscontro riguardante le altre tipologie di traffico. Nell’ambito dei rotabili, infatti, si è passati dai 217.000 del 2020 agli attuali 250.000.
Il traffico
Analogo il discorso per ciò che concerne il traffico passeggeri, dove, a differenza di alte realtà, Livorno continua a crescere. Non possono essere ovviamente presi a riferimento i primi ventiquattro mesi del quinquennio, fortemente condizionati dalle restrizioni, ma dal 2022 al 2024 si è registrato un incremento di oltre duecentomila passeggeri. Si è infatti passati complessivamente da quota 820.000 del primo semestre 2022 all’attuale 1.067.000. Analogo il discorso per ciò che concerne il crocierismo: dal poco o nulla del biennio 2020/2021, si è arrivati alla cifra record attuale di 342.000 turisti passando per i 122.000 del 2022 e i 286.000 del 2023. Insomma, l’analisi del quinquennio evidenzia un porto in salute, che ha saputo tenere “botta” all’imprevista mazzata arrivata dal coronavirus.