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Livorno, crociere, tra luglio e agosto niente inquinamento secondo Arpat

di Maurizio Campogiani

	Il porto di Livorno e una parte di città vista dall'alto
Il porto di Livorno e una parte di città vista dall'alto

Ancora dati tranquillizzanti dal riscontro mensile delle tre centraline gestite dall’Arpat nel capoluogo labronico

17 agosto 2024
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LIVORNO. Le associazioni ambientaliste nazionali e internazionali continuano a porre l’indice nei confronti delle crociere, accusate di essere le massime responsabili dell’inquinamento che si registra nelle città portuali, ma attualmente i dati ufficiali di Livorno, rilevati attraverso le tre centraline cittadine gestite dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, non evidenziano situazioni di allarme. Per il quarto mese consecutivo di verifiche, infatti, nelle postazioni di viale Carducci, piazza Cappiello e via La Pira, non si è registrato alcun superamento dei limiti di legge.

I risultati

Anzi, per la prima volta il PM10, che a maggio e giugno aveva raggiunto picchi preoccupanti, in coincidenza con l’arrivo delle polveri provenienti dal Sahara, è stato di molto al di sotto delle soglie di allarme. Insomma, una situazione complessivamente tranquillizzante, considerando che le centraline rilevano l’entità di agenti inquinanti che non fanno riferimento solamente al traffico marittimo, ma anche a quello veicolare e ad altre possibili sorgenti, come il riscaldamento e le emissioni di insediamenti industriali.

Le centraline

Andando nello specifico, per quanto riguarda la centralina di viale Carducci, il PM10 ha raggiunto il limite massimo di 25 microgrammi al metro cubo nelle giornate del 18, 22 e 30 luglio e il 3 agosto. Un valore pari alla metà della soglia di allarme, fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla legislazione italiana a 50 microgrammi. Per quanto riguarda il PM2,5, ovvero le polveri ultrasottili, la centralina ha misurato il picco massimo di 16 microgrammi (a fronte di un limite massimo di 25 microgrammi previsto dalla legge) nella giornata del 3 agosto.

Per quanto riguarda gli ossidi di azoto, la cui soglia di allarme è fissata a 200 microgrammi al metro cubo, il tetto massimo è stato raggiunto il 12 agosto con 111 microgrammi, mentre per il monossido di carbonio la postazione di viale Carducci ha evidenziato il valore massimo di 0,5 microgrammi il 26 luglio (il limite di Legge è fissato a 10 microgrammi al metro cubo). Analoga la situazione rilevata nelle centraline di Piazza Cappiello e via La Pira. In quest’ultima postazione vengono controllati anche altri due agenti inquinanti, ovvero l’anidride solforosa e il benzene. Ebbene, per quanto riguarda la prima il limite massimo, di 4,9 microgrammi, è stato raggiunto il 25 luglio a fronte di una soglia di allarme fissata a 350 microgrammi. Relativamente al benzene, invece, il valore più alto è stato toccato nella giornata del 19 luglio con 2,3 microgrammi rispetto al limite massimo indicato dalla Legge di 5 microgrammi al metro cubo.

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