Boom di turisti, Livorno ora piace, Confesercenti: «Più 20% in un anno»
La presidente Calgaro: «E sempre più croceristi scelgono di restare in città»
LIVORNO. «Livorno, è sotto gli occhi di tutti, sta cambiando volto. I numeri parlano chiaro: pur tra difficoltà e inciampi, il turismo non è più un miraggio ma una realtà, oltretutto in rapida crescita». Così Maristella Calgaro, presidente di Confesercenti Provinciale Livorno, eletta nel 2017 e al suo secondo mandato, analizza alcuni aspetti dello sviluppo della città capoluogo utile a sviluppare una riflessione sul suo imminente futuro.
«I dati dei primi mesi del 2023, che in molti (troppi) luoghi del nostro territorio ha registrato percentuali di presenza col meno davanti, nella nostra città sono così positivi da imporre una riflessione seria ed organica, che coinvolga quella tipologia di attività che noi storicamente rappresentiamo ovvero quelle del turismo e commercio – sottolinea –. L’insieme di alcuni fattori che si sono sovrapposti in modo sinergico negli ultimi due anni stanno dando frutti che non dobbiamo soltanto raccogliere adesso ma che possiamo aumentare in futuro, con scelte coraggiose e lungimiranti capaci di far mietere messi più copiose negli anni a venire».
Il riferimento della presidente Calgaro è ai dati emersi dalla ricerca svolta dall’Istituto regionale di programmazione economica della Toscana (Irpet) i cui risultati, presentati nel corso del mese di giugno dal sindaco Luca Salvetti e dagli assessori Rocco Garufo e Gianfranco Simoncini, sono contenuti nella relazione “Il commercio al dettaglio e i servizi turistici a Livorno”: ottanta pagine fitte di cifre e dati che lasciano poco spazio ai dubbi e sanciscono indiscutibilmente – secondo Calgaro, che «il turismo contribuisce in modo rilevante alla tenuta del sistema economico locale sia per la capacità diretta che indiretta, attraverso l’indotto attivato (su commercio e servizi), di generare lavoro e reddito».
«I dati delle presenze turistiche che, caso più unico che raro nella nostra provincia (e forse addirittura sull’intera costa toscana), superano quelle registrate nell’ultimo anno antecedente la pandemia con percentuali a due cifre che già adesso si assestano al 20% uniti a quelli dei numerosissimi croceristi che, in massa hanno scelto di restare nella nostra città disperdendosi tra bar, ristoranti, negozi e mercati del centro, facendo lavorare tutta serie di imprese che in questo periodo – nelle abitudini della città industriale di un tempo – avrebbero chiuso i battenti, dimostrano inconfutabilmente che l’economia del turismo è sempre più importante per la città».
«E anche se non si può pensare di vivere di solo turismo in una città come Livorno di oltre 150mila abitanti (per cui è impensabile non intervenire con ingenti investimenti sia per il rilancio delle attività economiche esistenti legate direttamente o indirettamente al porto sia per stimolare l’insediamento di nuove aziende industriali) non si può non sostenere lo sviluppo turistico – conclude Calgaro – perché è da questa sinergia, tra identità del passato e aspettative di un nuovo futuro, che può nascere la nuova Livorno del lavoro, delle imprese».
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