Con un codice di 8 cifre ti rubano WhatsApp e poi ti ricattano: tutto inizia con un post – L’ultima subdola truffa
In un attimo i truffatori si impossessano dell’account, svuotano le chat e usano foto compromettenti: quattro modi per difendersi subito
Un semplice post sui social che promette premi o sconti può nascondere una trappola. Per partecipare basta inserire il numero di telefono, ma subito dopo arriva un messaggio su WhatsApp: “Inserisci il codice a 8 cifre per scoprire se hai vinto”. In realtà quel codice serve ai criminali per aprire WhatsApp Web e impossessarsi dell’account della vittima.
Come agiscono i truffatori
Una volta entrati nel profilo, i cybercriminali possono bloccare l’accesso, diffondere malware e persino ricattare gli utenti con materiale sensibile recuperato dalle chat. Lo schema è sempre lo stesso: cambiano le esche – concorsi, offerte di lavoro, buoni regalo – ma l’obiettivo è spingere la vittima ad agire senza riflettere.
Smishing e furto di identità
La tecnica utilizzata è lo smishing, ovvero l’invio di messaggi ingannevoli che inducono a condividere dati personali o codici di verifica. In questo caso, il codice arriva direttamente da WhatsApp quando i truffatori tentano di associare l’account a un altro numero. Così la vittima perde l’accesso e il profilo viene sfruttato per colpire altri utenti, creando un effetto domino potenzialmente infinito.
Le regole per difendersi
Gli esperti raccomandano alcune precauzioni:
- Non condividere mai codici di verifica ricevuti via SMS o WhatsApp.
- Diffidare di concorsi e offerte troppo allettanti.
- Controllare sempre l’indirizzo del sito e l’identità di chi contatta.
- Attivare la verifica in due passaggi su WhatsApp, che aggiunge un PIN di sicurezza extra.
Cosa fare in caso di sospetto
Se si teme di essere caduti nella trappola, è fondamentale agire subito: disconnettere tutte le sessioni di WhatsApp Web, reinstallare l’app, richiedere un nuovo codice di accesso e avvisare i propri contatti. La rapidità può limitare i danni di una frode che, nonostante sia ormai nota, continua a mietere vittime.
