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Pirateria

Pezzotto, perquisizioni in tutta Italia: maxi operazione della Finanza contro lo streaming illegale


	L'operazione della Finanza
L'operazione della Finanza

Le indagini mirano ora a ricostruire l’intera catena e a individuare tutti i responsabili della distribuzione illegale

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La Guardia di finanza ha portato a termine un’importante operazione antipirateria che ha permesso di scoprire e disarticolare una vasta rete di streaming illegale. Il sistema consentiva a migliaia di utenti di accedere gratuitamente a film, serie televisive ed eventi sportivi protetti da copyright.

L’indagine partita da Cagliari

Le prime tracce dell’attività illecita sono emerse durante un controllo in un locale pubblico del capoluogo sardo. Qui i finanzieri del secondo nucleo operativo metropolitano hanno riscontrato la trasmissione abusiva di contenuti provenienti da piattaforme a pagamento. La visione era resa possibile grazie ai cosiddetti “pezzotti”, dispositivi pirata che permettono di sbloccare centinaia di canali e servizi di intrattenimento senza sottoscrivere alcun abbonamento.

Una rete ramificata e internazionale

Dalle verifiche è emerso che dietro quell’episodio si nascondeva un’organizzazione strutturata, con fornitori di contenuti, intermediari e server collegati anche all’estero. Le indagini, che coinvolgono autorità in Olanda e negli Stati Uniti, mirano ora a ricostruire l’intera catena e a individuare tutti i responsabili della distribuzione illegale. Secondo gli investigatori, i guadagni ottenuti venivano reinvestiti in attività di riciclaggio e contribuivano all’evasione fiscale. Perquisizioni in tutta Italia.

Il ruolo di Sky e le possibili sanzioni

All’operazione ha collaborato anche Sky, che ha sottolineato l’importanza di azioni congiunte contro la pirateria digitale. Andrea Duilio, amministratore delegato di Sky Italia, ha ringraziato la Guardia di finanza per l’intervento, evidenziando come il contrasto alle organizzazioni criminali e la sanzione degli utenti pirata siano strumenti fondamentali per difendere chi rispetta la legalità. Gli indagati rischiano ora pesanti sanzioni sia amministrative sia penali, a conferma della linea dura intrapresa dalle autorità contro un fenomeno che, oltre a danneggiare l’industria dell’intrattenimento, alimenta circuiti illeciti a livello internazionale.

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