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Colpito col taser dalla polizia: muore a 41 anni


	L'uomo è stato colpito dal taser dalla polizia
L'uomo è stato colpito dal taser dalla polizia

È successo a Reggio Emilia attorno alle 5,30: l’uomo è deceduto dopo il trasporto in ospedale

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Un uomo di 41 anni è morto nella mattina di lunedì 15 settembre a Massenzatico, frazione di Reggio Emilia, dopo essere stato colpito con una pistola taser durante un intervento delle forze dell’ordine. L’episodio si è verificato in via Beethoven, alle prime luci del giorno.

La ricostruzione iniziale

Secondo quanto emerso, la vittima – nata nel 1983 – si trovava in forte stato di agitazione quando sono arrivate le pattuglie della Questura. Gli agenti riferiscono che l’uomo avrebbe avuto atteggiamenti aggressivi e comportamenti tali da creare una «situazione di pericolo». Sul posto sono accorsi anche Croce Rossa, automedica e un’ambulanza della Croce Verde.

L’intervento degli agenti

Di fronte alla resistenza e all’agitazione del 41enne, i poliziotti hanno scelto di utilizzare il taser per immobilizzarlo. Subito dopo il colpo, il personale sanitario lo ha assistito e trasferito d’urgenza all’Arcispedale Santa Maria Nuova. Le sue condizioni sono apparse da subito critiche e, nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo è spirato poche ore dopo.

L’inchiesta aperta

La Procura di Reggio Emilia ha avviato un’indagine per accertare le circostanze della morte e chiarire se l’uso del taser sia avvenuto nel rispetto dei protocolli. Gli investigatori dovranno anche valutare se esista un nesso diretto tra l’arma elettrica e il decesso.

Precedenti recenti

Il caso riaccende il dibattito sulla sicurezza di questo strumento. Negli ultimi mesi altri episodi simili hanno scosso l’opinione pubblica: a Genova, il 17 agosto, è morto Elton Bani, 41 anni, dopo un intervento dei carabinieri; poche ore prima un altro decesso era stato registrato a Olbia, dove ha perso la vita Ferruccio Demartis. A giugno, a Pescara, era morto il 30enne Riccardo Zappone.

Cos’è il taser

Il taser è una pistola a impulsi elettrici che, tramite due dardi collegati a fili conduttori, provoca una contrazione muscolare immediata, immobilizzando chi viene colpito. In Italia è stato introdotto dopo una fase di sperimentazione avviata nel 2018 e attualmente in dotazione alle forze dell’ordine.

Critiche internazionali

Il modello utilizzato, l’X2 della Axon, è un’evoluzione del precedente X26, definito dalle Nazioni Unite potenzialmente assimilabile a uno strumento di tortura. Amnesty International ha denunciato centinaia di decessi legati all’uso del taser nel mondo e sottolinea che «non è un’arma a rischio zero», soprattutto in presenza di soggetti con patologie cardiache o in forte stato di alterazione.

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