Maturità 2025, la prima prova scritta: Borsellino, Pasolini e la parola “rispetto” tra le tracce
Sono sette le tracce tra cui scegliere: ecco tutti gli argomenti. L’elaborato andrà consegnato entro sei ore
Ha preso il via l’esame di Maturità per 524.415 studenti. Alle 8,30 di mercoledì 18 giugno è cominciata la prima prova scritta, quella di italiano.
Come funziona la prova
Il Ministero dell’Istruzione ha predisposto sette tracce, valide per tutto il territorio nazionale, suddivise in tre tipologie: analisi del testo, testo argomentativo e tema di attualità. Gli studenti avranno a disposizione un massimo di sei ore per completare e consegnare il loro elaborato. Ammesso il vocabolario di italiano, vietato il dizionario dei sinonimi e contrari. La prima prova accerta sia la padronanza della lingua italiana (o della diversa lingua nella quale avviene l’insegnamento) sia le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti
Le sette tracce
- Analisi del testo
Per la tipologia A dell’esame, dedicata all’analisi del testo, agli studenti è stato proposto un brano tratto da Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
L’altra traccia di analisi riguarda invece una poesia di Pier Paolo Pasolini tratta dall’opera Dal Diario.
- Testo argomentativo
La prima traccia della tipologia B - testo argomentativo - è un testo tratto dall’opera dell’autore Piers Brendon intitolata "Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo” in cui si parla del New Deal del Presidente Americano Roosevelt a seguito della grande crisi del ‘29.
La seconda traccia della tipologia B, è sul tema del "Rispetto” ed è incentrata su un articolo del giornalista di Avvenire, Riccardo Maccioni, indicato dall’articolo in questione come la parola dell’anno secondo Treccani e pubblicato il 17 dicembre 2024 sul sito del quotidiano.
“Un quarto d’era (geologica) di celebrità” del filosofo Telmo Pievani, dunque si affronta il tema della cementificazione: è questa la terza traccia della tipologia B.
- Attualità
La prima traccia del tema di attualità - tipologia C - ricorda il giudice Paolo Borsellino attraverso un testo dal titolo “I giovani, la mia speranza”, pubblicato su Epoca nel 1992, che riflette sull’importanza della cultura della legalità portata ai giovani come deterrente a lungo termine per la proliferazione della cultura mafiosa.
La seconda traccia del tema di attualità - tipologia C - riflette sulle piattaforme di social media, soffermandosi sul fatto che vi proliferano contenuti pensati per scatenare il sentimento dell’indignazione e che, proprio a causa di questo, finiscono per saturare la nostra capacità di indignarsi. Il tutto a partire da un testo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli - "L'indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa”, pubblicato su Sette, supplemento settimanale del Corriere della Sera.