Bologna, il corteo di Casapound, gli anarchici e gli scontri: cosa è successo
Un sabato movimentato in città: tra lanci di oggetti, agguati e la reazioni del mondo politico
BOLOGNA. Scontri tra antagonisti e forze dell’ordine a Bologna dove sabato 9 novembre si sono svolte contemporaneamente due manifestazioni di segno opposto. Da un lato i collettivi antifascisti e dall’altro “Riprendiamoci Bologna - Contro degrado, spaccio e violenza” promossa dalla Rete dei Patrioti a cui partecipa anche CasaPound. I collettivi hanno tentato di raggiungere la zona dove si trova la manifestazione dei Patrioti e sono entrati in contatto con la polizia a più riprese nel parco della Montagnola, tra lanci di oggetti e petardi.
Le parole di Giorgia Meloni
«Ancora violenze e scontri generati dai collettivi, a Bologna, rivolti contro la polizia di Stato. La mia totale solidarietà va agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine, che con fermezza e professionalità hanno affrontato i soliti violenti, tra lanci di petardi e sassi, rischiando la loro incolumità». Lo scrive sui social, la premier Giorgia Meloni. «Spiace constatare che certa sinistra continui a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi, anziché condannare apertamente questi episodi e mostrare solidarietà a chi, ogni giorno, lavora per garantire la sicurezza di tutti», conclude.
Le parole del ministro Piantedosi
«Oggi pomeriggio a Bologna ancora una volta le forze di polizia, schierate a difesa della sicurezza pubblica e della libertà di manifestare, sono state oggetto di vergognose aggressioni e violenze da parte di gruppi di facinorosi», ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «A loro – ha aggiunto – va la mia più convinta solidarietà e la profonda riconoscenza per l’equilibrio ancora una volta dimostrato e le difficoltà sempre maggiori con cui sono costrette a confrontarsi con manifestanti ed agitatori di varia estrazione. Confido che tutte le forze politiche e sociali del paese, senza tentennamenti o speciosi distinguo, sappiano prendere le distanze da comportamenti pericolosi ed inaccettabili in democrazia».
Cosa è successo
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il gruppo dei manifestanti dell’area antagonista, che si era radunato in piazza del Nettuno ha iniziato alle 14.30 circa un corteo non preavvisato verso via Rizzoli per poi proseguire in strada maggiore, piazza Aldrovandi, piazza Verdi e poi via Irnerio. Il gruppo di manifestanti, circa mille persone, giunto all’altezza del parco della Montagnola, ha improvvisamente fatto accesso all’interno del parco stesso al fine di aggirare i blocchi della polizia. Giunto nei pressi della scalinata del Pincio, il corteo ha forzato il blocco andando a contatto con una squadra del Reparto Mobile composta da 10 uomini che sono stati aggrediti e costretti a defilarsi. A quel punto parte dei manifestanti ha lanciato alcuni fumogeni dall’alto della scalinata verso via Indipendenza. Dopo circa 10 minuti il gruppo è tornato indietro all’interno del parco della Montagnola. Quanto al gruppo di manifestanti dell’area anarchica, circa 200, secondo la polizia, da piazza dell’Unità ha iniziato contemporaneamente un corteo non preavvisato arrivando sul ponte Matteotti, dove ha trovato il blocco creato dai reparti inquadrati della polizia, la cui posizione era necessaria per impedire un eventuale contatto con i manifestanti della Rete dei Patrioti radunati in piazza XX Settembre. In questa occasione non ci sono stati scontri e i manifestanti sono tornati indietro. I manifestanti della Rete dei Patrioti ha seguito il percorso preavvisato senza creare al momento criticità.
La nota della questura
In due occasioni, durante il corteo a Bologna, anarchici armati e a volto coperto hanno tentato di aggredire gli agenti, tre dei quali sono peraltro rimasti feriti negli scontri, fa sapere in una nota la questura di Bologna, spiegando che «il gruppo riconducibile all’area anarchica, circa 200 persone, da piazza dell’Unità ha iniziato un corteo lungo diverse strade del centro cittadino, trovando due volte il blocco dei Reparti della Polizia di Stato. In tali fasi numerosi manifestanti, travisati e armati, hanno tentato di aggredire gli agenti». Il questore Antonio Sbordone in una nota in cui la questura fa il punto sulle manifestazioni di nel capoluogo emiliano ha sottolineato come le forze dell'ordine siano state aggredite, «in modo particolarmente vile, vista la sproporzione numerica dei facinorosi rispetto agli agenti, che hanno subito il lancio di bottiglie, mazze e bombe carta. Tre colleghi sono rimasti feriti e a loro va la mia vicinanza e l’augurio di una veloce guarigione», ha detto Sbordone. Il corteo realizzato dai manifestanti dell’area antagonista, dopo il momento di tensione registrato all’interno del Parco della Montagnola, ricostruisce la questura di Bologna, «non ha presentato ulteriori criticità in quanto il gruppo, costituito da circa 1200 persone, dopo essere uscito dal suddetto parco si è diretto verso piazza del Nettuno. In tale sede si sono susseguiti alcuni interventi da parte dei manifestanti, che hanno poi ripreso un corteo diretto presso la sede dell’area del movimento in zona universitaria. Il gruppo riconducibile all’area anarchica, circa 200 persone, da piazza dell’Unità ha iniziato un corteo lungo diverse strade del centro cittadino, trovando due volte il blocco dei reparti della polizia di Stato. In tali fasi numerosi manifestanti, travisati e armati, hanno tentato di aggredire gli agenti. Verso la fine, in Via Irenio angolo via dell’Indipendenza, nel momento in cui i reparti inquadranti hanno indietreggiato, poiché venute meno le esigenze di ordine pubblico che rendevano necessario impedire che il gruppo potesse entrare in contatto con quello presente in piazza XX Settembre, i manifestanti dell’area anarchica hanno proseguito il corteo ritornando nuovamente in piazza dell’Unità concludendo la manifestazione». «Il corteo preavvisato della Rete dei Patrioti si è svolto senza particolari problematiche dalle ore 14 alle ore 16.30 circa», conclude la questura.
Le reazioni
«È sempre necessario ribadire la matrice anti fascista della Costituzione. Bologna non merita le manifestazioni delle destre estreme e nazionaliste che nel nostro continente hanno sempre prodotto guerra e continuano a produrre guerre, devastazione e povertà - ha spiegato la segretaria del Pd, Elly Schlein – . Siamo qui accanto a chi ha fatto la Resistenza, con valori da declinare al presente e al futuro. Il Pd è felice di partecipare a un presidio democratico e anti fascista, siamo qui per ribadire valori fondamentali».
«Capisco che per chi è attualmente al governo sia difficile dirsi antifascisti, ma questa Repubblica si fonda su quei valori. E di fronte all’ennesima manifestazione neofascista qui a Bologna occorre reagire con la mobilitazione delle coscienze e con l’impegno civile», ha affermato dal canto suo Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi a Sinistra parlando con i cronisti giungendo in piazza Nettuno a Bologna al presidio promosso dall’Anpi contro la manifestazione neofascista autorizzata nel pomeriggio nel capoluogo emiliano. «Le Istituzioni e il governo peraltro dovrebbero dare corso finalmente alle indicazioni approvate dal Parlamento e sciogliere - conclude Fratoianni - le organizzazioni neofasciste».