Il Tirreno

Grosseto

I nostri soldi

Stop aumenti Tari per 24 milioni di euro, respinto l’appello di Sei Toscana: cosa succede ora e le province coinvolte

di Matteo Scardigli
(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Si conclude al Consiglio di Stato la battaglia legale intentata dal gestore contro Ato: scongiurato il ribaltamento in bolletta per i cittadini di 103 Comuni

3 MINUTI DI LETTURA





GROSSETO. Una spada di Damocle da quasi 24 milioni di aumenti Tari pendeva sulla testa dei cittadini di 103 Comuni delle province di Arezzo, Grosseto, Livorno e Siena; tolta, pochi giorni fa, dal Consiglio di Stato.

Il massimo organo della giustizia amministrativa (camera di consiglio del 25 settembre, esito pubblicato martedì) ha infatti respinto l’appello presentato da Sei Toscana contro Ato Toscana Sud (l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, composta dai sindaci) nei confronti di Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e degli enti locali, confermando la sentenza del Tar (il tribunale amministrativo regionale) che aveva già respinto in larga parte il ricorso presentato a suo tempo dal gestore contro il coevo Piano economico-finanziario (Pef) adottato da Ato stessa.

Secondo Sei Toscana quel Pef aveva determinato un disequilibrio che, stimato al 30 settembre 2023 sugli esercizi 2020 e 2021, ammontava a più di 23,9 milioni di euro; ma i giudici romani hanno respinto l’appello. In estrema sintesi: stop alle maggiorazioni in bolletta.

Di cosa parliamo

Il gestore riteneva che Ato avesse validato il “Pef grezzo di ambito” 2020 per soli sette municipi, senza tenere presente né tantomeno assicurare l’equilibrio economico della gestione, nonostante le argomentazioni che il gestore stesso aveva presentato nel corso dell’iter di approvazione. Sosteneva inoltre che l’Autorità avesse deciso di svolgere il procedimento in due fasi diverse: una prima dedicata ai sette Comuni che avevano presentato istanza per ottenere l’approvazione entro settembre 2020, e una seconda per tutti gli altri Comuni. Questa scelta avrebbe completamente frammentato l’ambito ai fini della validazione, con un effetto diretto e negativo sulle economie di scala e sull’equilibrio economico-finanziario: una validazione uniforme sarebbe stata più favorevole, mentre una frammentata avrebbe innalzato i costi di gestione.

Sei Toscana contestava ad Ato anche una presunta violazione del principio di gradualità rilevante ai fini della determinazione dei conguagli e della illegittima decurtazione di alcune voci di costo ai fini del calcolo del conguaglio 2018, una errata ripartizione della tariffa del servizio tra i municipi, il metodo seguito per il calcolo delle entrate tariffarie e dei limiti di crescita (danno – anche qui – stimato in circa 4 milioni di euro) e il mancato accoglimento dell’istanza presentata per il riconoscimento dei “costi operativi incentivanti” nonostante questi fossero giustificati, a suo dire, dall’aumento dei livelli di qualità del servizio e dalle specifiche richieste avanzate dai Comuni. In via subordinata e ulteriormente cautelativa aveva anche introdotto una domanda di annullamento degli atti attraverso cui Arera aveva introdotto e disciplinato il nuovo regime tariffario Mtr (il metodo tariffario rifiuti) applicabile ai gestori del servizio integrato.

Il Tar

In questo contesto il Tar aveva respinto il ricorso principale ma accolto i motivi aggiunti, limitatamente alla quarta censura (relativa al difetto di motivazione nella determinazione del coefficiente di recupero di produttività), comunque respingendo la domanda di risarcimento del danno e compensando le spese di lite tra le parti. Il gestore aveva quindi fatto appello al Consiglio di Stato, per resistere al quale si erano costituiti Autorità e municipio di Grosseto.

Il massimo organo della giustizia amministrativa ha infine tuttavia respinto il ricorso e compensato tra le parti le spese del grado di giudizio.

Primo piano
Le nozze

Virginia Asia Agnelli si sposa nel giorno della morte di Giovannino: la festa in Toscana in una tenuta speciale

di Luca Cinotti
Economia
Toscana

Meeting della nautica, Marco Massabò (l’ad Cantieri di Pisa): «Il Canale dei Navicelli ora deve crescere»