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Conference League, il primo round è viola: Fiorentina batte Celje e la semifinale è più vicina

di Francesca Bandinelli

	L’esultanza dei viola dopo la rete di Ranieri (AP Photo/Igor Kupljenik)
L’esultanza dei viola dopo la rete di Ranieri (AP Photo/Igor Kupljenik)

Ranieri sblocca il risultato con un’azione personale, Mandragora raddoppia su rigore. Poi Delaurier-Chaubert dimezza lo svantaggio

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La Fiorentina vince, ma per prendersi la semifinale di Conference League per la terza volta in altrettante edizioni servirà chiudere i conti e mettere il sigillo definitivo al Franchi, tra una settimana (fischio d’inizio alle 18,45), sfruttando il successo conquistato stasera. I viola vincono in Slovenia, battono il Celje ma la leggerezza di Fagioli che, appena entrato, commette un errore in fase di impostazione e costringe Pongracic ad atterrare in maniera irregolare Matko, fa correre i brividi lungo la schiena. Delaurier-Chaubert, tra i più intraprendenti dei suoi, dal dischetto non sbaglia e spiazza De Gea, dimezzando lo svantaggio costruito da Ranieri (azione personale nel primo tempo) e da Mandragora che prima si procura il penalty (pestone in area del capitano, Karnicnik) e poi lo trasforma, mettendo il sigillo sul quarto gol stagionale in campo internazionale.

Tra una settimana, Palladino dovrà fare a meno di tutti e tre i diffidati: Zaniolo, Dodo e Moreno. Il tecnico viola sceglie la strada del turnover: rifiatano i titolari. Davanti tocca a Zaniolo e Beltrán, al posto di Gudmundosson e Kean, sulla corsia destra c’è Moreno al posto di Dodo mentre a sinistra Folorunsho rileva Parisi.

Il primo tempo

Pronti via, gli sloveni del Celje si fanno subito pericolosi: Kvesic scodella un cross per Matko che attacca la porta difesa da De Gea coi tempi giusti, ma è poco preciso nella conclusione. Passano un pugno di minuti e prima Delaurier-Chaubert poi ancora Matko colpiscono l’esterno della rete. Sono due punzecchiature che toccano l’orgoglio della Fiorentina che, pur soffrendo sulla corsia destra, comincia a crescere, con Beltrán che si propone in avanti, sugli sviluppi di una punizione battuta da Mandragora: Silva, però, blocca. Il rischio più grande, per i viola, si concretizza al quarto d’ora: Adli perde un pallone, ma nessuno degli avversari ne approfitta. A sbloccare il risultato al 27’, è il capitano Ranieri: è lui ad inserirsi in area, con un doppio dribbling, e a concludere sul primo palo, sorprendendo il portiere portoghese, non esente da colpe. Il suo “regalo” porta la Fiorentina avanti col risultato, alla prima occasione utile.

Il secondo tempo

Nella ripresa, Palladino manda in campo Parisi al posto di Moreno, ammonito (diffidato, salterà la gara di ritorno al Franchi, come Zaniolo) e sposta Folorunsho sulla corsia opposta, a destra. Il bivio della gara arriva al 57’: Mandragora resta a terra, in area, dopo un pestone rimediato sul collo del piede dal capitano del Celje Karnicnik. Serve, però, l’intervento del Var per mandare il direttore di gara, il tedesco Zwayer, all’OFR pre rivedere l’azione: bastano pochi secondi per indicare il dischetto. A mettere il sigillo sul raddoppio viola è lo stesso Mandragora. Non c’è, però, nemmeno il tempo di gioire e di pensare all’ipoteca sulla conquista della semifinale, che il Celje, sempre dagli 11 metri, riapre i conti. Fagioli, appena entrato, commette un errore in fase di impostazione, e Pongracic atterra in maniera irregolare Matko: Delaurier-Chaubert non sbaglia e spiazza De Gea. Le squadre si allungano, il ritmo si abbassa, ma gli sloveni non mollano: a dire no è il portiere spagnolo, autore di un paio di interventi decisivi, uno su Vuklisevic e Edmilson. Peccato solo per il terzo giallo, inutile, rimediato da Dodò: tra una settimana, nella gara di ritorno, non ci sarà nemmeno lui.

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