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Famiglia uccisa dal monossido, si è svegliata la bambina superstite: «Ha riconosciuto i parenti»

di Giulia Poggiali
Famiglia uccisa dal monossido, si è svegliata la bambina superstite: «Ha riconosciuto i parenti»

Era stata ricoverata al Meyer in gravissime condizioni, ma a sta migliorando. I medici: «Sta migliorando, ha riconosciuto i parenti»

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FIRENZE. È un miracolo di Natale, quello che è successo all’ospedale Meyer. La bambina superstite alla strage di San Felice a Ema si sta risvegliando piano piano. Lo conferma Zaccaria Ricci, responsabile del servizio anestesia e rianimazione del Meyer, che ha spiegato che la piccola ha cominciato, a fasi alterne, a riconoscere i parenti che sono corsi da lei.

Le condizioni di salute

Una gioia per i medici dell’Aou Meyer Irccs di Firenze. Data la grave situazione, l’avevano sottoposta alla ossigenoterapia in camera iperbarica. «Aveva una grave insufficienza multiorganica ma sotto questo aspetto, lei ne è uscita. Respira spontaneamente e ha dei momenti di vigilanza, ma davanti a sé ha tanta strada da fare. Da controllare l’aspetto neurologico». 

La tragedia e il funerale

La piccola di sei anni è l’unica rimasta in vita nella casa di San Felice a Ema dove una fuga di gas ha ucciso per le esalazioni di monossido il padre e la madre della piccola, Matteo Racheli e Margarida Alcione, entrambi di 46 anni, e un bambino di 11 anni, Elio, figlio di Racheli avuto da un precedente matrimonio. I funerali del bambino si sono tenuti ieri a Poggio a Caiano e sono stati un momento di raccoglimento e dolore per tutta la comunità. 

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