Il Tirreno

MONTESPERTOLI. I soccorsi sono stati immediati, ma il medico e i sanitari del 118 giunti sul posto con il supporto dell’elisoccorso Pegaso – allertato per velocizzare le operazioni di trasferimento al pronto soccorso – non hanno potuto fare che constatare il decesso dell’uomo.

Alfredo Talli, 85enne residente a Lastra a Signa, è morto nella tarda mattinata di oggi, 23 maggio, in un vigneto di sua proprietà lungo via Lungagnana, nel territorio di Montespertoli. Secondo la prima ricostruzione del personale della medicina del lavoro dell’Asl Toscana centro e dei carabinieri – giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco – l’uomo sarebbe rimasto schiacciato sotto un attrezzo utilizzato per la trinciatura e la pulizia del terreno, collegato ad un piccolo trattore, con il quale probabilmente stava tagliando l’erba.

Secondo una prima ipotesi formulata – ma l’esatta dinamica è ancora in fase di ricostruzione – l’85enne avrebbe fermato il mezzo quando si è reso conto che il macchinario si era improvvisamente bloccato e aveva smesso di funzionare. Per verificare la causa del blocco e quindi del malfunzionamento dell’attrezzo, avrebbe sollevato il macchinario che, all’improvviso, si sarebbe staccato travolgendolo.

L’allarme è stato lanciato dalla moglie – probabilmente non vedendo rientrare a casa l’uomo –, ma con informazioni poco chiare sul luogo in cui intervenire. L’uomo, titolare di una ditta individuale attiva principalmente nella coltivazione di uva, era infatti proprietario anche di un altro terreno nel territorio di Lastra a Signa, in via Maremmana, dove contemporaneamente all’invio di una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Castelfiorentino a Montespertoli, è stata inviata un’altra squadra del distaccamento di Empoli.

Giunti sul posto, i sanitari del 118 hanno richiesto anche l’intervento dell’elisoccorso Pegaso per cercare di velocizzare le operazioni di trasporto al pronto soccorso, ma il medico non ha potuto fare che constatare il decesso, avvenuto probabilmente sul colpo a causa del peso del macchinario. L’uomo stava lavorando con un mezzo di sua proprietà e in uno dei terreni di proprietà della famiglia, gli stessi che quasi quotidianamente curava e coltivava: non ci sarebbero quindi responsabilità di terzi da accertare.