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Vola Fratelli d’Italia a Empoli ma il Pd (con i consensi in calo) resta il primo partito


	Il voto di Dario Parrini
Il voto di Dario Parrini

Dario Parrini viene confermato in Parlamento come capolista del collegio proporzionale al Senato

26 settembre 2022
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Cala l’affluenza (di otto punti percentuali a Empoli) e calano i consensi per il Partito democratico nella roccaforte dell’Empolese Valdelsa, che comunque tiene in confronto alla debacle registrata a livello nazionale che ha visto trionfare il centrodestra, che ha la nuova maggioranza sia alla Camera che al Senato.

Rispetto a cinque anni fa cambia di molto lo scenario politico. Anzi c’è un ribaltamento, come a livello nazionale. L’ascesa di Fratelli d’Italia - dopo le previsioni e i sondaggi - alla fine è certificata dal voto. Un’ascesa clamorosa nel circondario del partito di Giorgia Meloni. La grossa astensione ha così colpito soprattutto le velleità del centrosinistra, favorendo il centrodestra.

A Empoli il centrodestra avanza spedito (trascinato appunto da FdI), insomma vola rispetto ai numeri raccolti nel passato. E passa dalla misera percentuale del 2% delle politiche del 2018 al 20% di questa consultazione elettorale. Un totale di quasi 5mila preferenze che però non permettono allo schieramento di Giorgia Meloni di essere il primo partito in città: il Partito democratico resta staccato di quasi 3mila preferenze e si assesta sul 32% di consensi (la coalizione di centrosinistra è vicina al 41%).

Magra consolazione per il Pd dell’Empolese Valdelsa è anche la rielezione del parlamentare uscente Dario Parrini, ex sindaco di Vinci ed ex segretario regionale del partito, capolista al collegio plurinominale del Senato.

Alle politiche del 2018 Fratelli d’Italia non arrivava a mille voti in città (935 per la Camera e 850 per il Senato, circa il 3,5%); a Certaldo e Castelfiorentino un misero 2% o poco più. La Lega (e pure Forza Italia) sopravanzava di parecchio: a Empoli oltre 3mila voti (e più del 12%). Il ribaltamento di fronte è evidente. Per il Movimento 5 Stelle, cinque anni fa, erano arrivati 6.626 voti (il 24,85%) alla Camera e 5.955 (il 24,17%) al Senato.

Il Partito democratico nel circondario allora era una potenza quasi inavvicinabile, come tutta la coalizione di centrosinistra, che in questa tornata (soprattutto nell’area metropolitana fiorentina) ha perso voti anche dall’alleanza solitaria di Italia Viva e Azione, Matteo Renzi e Carlo Calenda.

A Empoli il Pd aveva totalizzato 9.929 preferenze (il 37,24%) alla Camera e 9.483 (il 38,49%) al Senato; a Certaldo 3.538 (il 37,35%) e 3.632 (il 41,20%); a Castelfiorentino 3.905 voti (il 40,24%) alla Camera e 3.763 (il 41,73%) al Senato.

Ancora meglio era andata alle comunali del 2019, quando risultò eletta come sindaca Brenda Barnini. Il Pd prese quasi il 40% (56,54% tutta la coalizione di centrosinistra), mentre Fratelli d’Italia si era fermato a un misero 7% (il centrodestra unito era al 25,87%).

Adesso sono tutti altri numeri (e anche un’altra musica).

Quanto all’affluenza, come detto, evidente il calo rispetto alle consultazioni di cinque anni fa. Le file nella mattinata ai seggi (e l’attesa di 40 minuti all’ufficio elettorale di Empoli, affollato da chi doveva rinnovare la tessera elettorale oppure ritirarne una nuova) si sono bruscamente interrotte nel corso della giornata.

A Empoli, a mezzogiorno, aveva votato il 23,19% degli aventi diritto (in totale 34.935 cittadini maggiorenni), ovvero 8.101 elettori; alla seconda rilevazione delle 19 i votanti erano 20.915 (il 59,87%). Il dato finale, alle 23, alla fine è stato di una affluenza del 72,89% (25.465 elettori, di cui 12.311 maschi e 13.154 femmine).

Alle 12 a Certaldo l’affluenza era del 23,70%, alle 19 del 58,90%, alle 23 del 70,96%; poi Castelfiorentino: alle 12 il 20,67%, alle 19 il 57,35%, alle 23 il 70,06%.

Dunque in netto calo rispetto alle ultime elezioni politiche, quelle del 2018. Allora l’affluenza è stata di oltre l’80% a Empoli; gli stessi numeri a Certaldo (che ha registrato un tonfo di dieci punti percentuali), due punti percentuali in meno a Castelfiorentino (altro netto calo di otto punti percentuali).

Insomma, il risultato di queste politiche è uno scenario a cui il circondario non era abituato. 

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