Porto di Rosignano, due ristoranti e un bar. E barche più grandi: i progetti
Una stagione di investimenti per il Marina Cala de’ Medici. L’ad Matteo Italo Ratti: «Ecco tutti i progetti. Saremo pronti per l’estate»
ROSIGNANO. Il porto Marina Cala de’Medici di Rosignano è in un momento di grande fermento. Per maggio ci sono due obiettivi: offrire una ristorazione completamente rinnovata e la possibilità di accogliere imbarcazioni dai 10 ai 100 metri in modo “flessibile”. A parlare degli investimenti in corso e in fase di partenza è Matteo Italo Ratti, amministratore delegato di Marina Cala de’Medici che spiega come, chiuso il percorso giudiziale delle società del costruttore del porto, si possa ora riorganizzare Rosignano con obiettivi di più ampio respiro.
La parte giudiziale che ha coinvolto le società socie a che punto è?
«Si è conclusa definitivamente l’uscita del gruppo Teseco dal capitale della società Marina Cala de’Medici con la vendita dell’ultimo pacchetto di azioni assegnate ai nuovi soci che hanno fatto le offerte per i posti barca e per l’ultimo lotto di box e posti auto residui. Con questo atto che presumibilmente verrà firmato entro gennaio, Cala de’Medici servizi che era controllata al 100% da Teseco spa, la società costruttrice poi fallita, uscirà definitivamente dal capitale e Marina Cala de’Medici diventerà una società al 100% a capitale diffuso e nulla avrà a che vedere con il gruppo pisano che aveva anche il 30% degli immobili residuali del borgo. Due settimane fa si è conclusa inoltre l’assegnazione giudiziale anche dei quei lotti e quindi c’è l’uscita anche di Cala de’Medici immobiliare dal porto. Anche il borgo può quindi partire con un percorso di rilancio».
Quali sono i principali investimenti previsti?
«Abbiamo deciso di rilanciare i due ristoranti e il nuovo bar. L’ex Land’Ho che ha chiuso a metà 2024 ed era stato dato temporaneamente in gestione con l’accordo della riconsegna a dicembre, che è avvenuta, diventerà il ristorante dello Yachting Club a gestione diretta. Questo ci permetterà di contare sul’apertura tutto l’anno e fare delle promozioni ai soci del club. Per l’ex Volver proprio lunedì abbiamo una riunione con l’architetto. Il locale aveva un problema logistico (diviso su due piani) e quindi avvieremo una ristrutturazione edilizia con un ristorante al piano primo (solo ristorante) per cui faremo una gara per la gestione mentre al piano terra realizzeremo un bar, bello, più ampio di quello che c’era prima perché ingloberà l’ex palestra. E anche quello sarà dato in gestione. L’obiettivo è arrivare nel 2025 ed avere in porto un ristorante del club, un ristorante di alto livello (abbiamo già contatti con chef dell’area fiorentina che si sono detti interessati ma abbiamo rimandato a gennaio quando avremo il progetto edilizio) e un ampio bar».
Quali sono i tempi?
«Il ristorante dello yachting club siamo fiduciosi sarà aperto a febbraio, per l’altro contiamo di aprire per l’estate. I lavori di ristrutturazione sono impegnativi».
E gli altri immobili assegnati in via giudiziale?
«Verranno ceduti a chi li sta utilizzando e inoltre ci sono 2-3 imprenditori intenzionati ad aprire attività legate al mondo della nautica come rivendita di materiali, broker».
La parte portuale invece come sta andando?
«Sta andando bene perché il porto è molto vivo: è stato innovativo nella parte digitale e nella comunicazione. È comodo a livello logistico e comincia ad avere, da 2-3 anni, una prima integrazione con il territorio. Stiamo mettendo inoltre in atto progetti per ospitare navi di grandi dimensioni. Gli ultimi dati economici e i cantieri indicano che le vendite future saranno per imbarcazioni di fascia medio alta mentre sta rallentando la fascia medio bassa. Per questo dobbiamo sviluppare il turismo nautico, affittando al turista, per creare valore nel territorio. Abbiamo chiesto un impegno alla Regione. Dall’altra parte la nautica maggiore invece ha numeri importantissimi e non ci sono ormeggi che la possano accogliere: l’accoglienza della Toscana, per navi che tra l’altro sono costruite nei nostri cantieri, è inadeguata».
E a Rosignano cosa si può fare?
«Noi abbiamo chiesto una variazione del piano ormeggi per ospitare almeno un’imbarcazione da 97 metri o più imbarcazioni che facciano in totale 97 metri. Abbiamo inoltre chiesto di accogliere in banchina qualsiasi barca in modo flessibile. Sembra che tutti stiano convergendo su questa tipologia della gestione delle banchine dei transiti: è stata convocata la Conferenza dei servizi che entro Natale dovrebbe dare l’autorizzazione definitiva. Dovremmo essere pronti per febbraio anche per fare la seconda fase del dragaggio (vorremmo farla a marzo, aprile, maggio e non come l’anno scorso a luglio quando si crearono disagi) per togliere la sabbia che c’è davanti al porto e che potrebbe essere utilizzata dall’amministrazione per i ripascimenti delle spiagge locali.