Il Tirreno

Lavoro e diritti

Svolta per i neo-papà alla Knauf: raddoppiato il congedo di paternità. I dettagli del nuovo accordo

di Gabriele Buffoni

	Lo stabilimento Knauf Italia di Castellina Marittima e, a destra, il general manager Roberto Clavenna e il people director Alessandro Bottari
Lo stabilimento Knauf Italia di Castellina Marittima e, a destra, il general manager Roberto Clavenna e il people director Alessandro Bottari

In Toscana la multinazionale ha sede a Castellina Marittima e Gambassi: «Migliorati anche il piano welfare e l’assistenza sanitaria»

04 settembre 2024
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PIOMBINO. Una svolta decisa per migliorare ancora le condizioni dei propri dipendenti. Perché «benessere e sicurezza sono i capisaldi della nostra strategia di sviluppo sostenibile. E questo nuovo accordo va a rendere ancora più concreto il progetto di crescita che come azienda ci siamo proposti di realizzare, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale, con i tanti investimenti fatti per l’ammodernamento degli impianti dal punto di vista energetico e l’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, che da quello della sostenibilità sociale».

A parlare sono Alessandro Bottari, people director di Knauf Italia, e Roberto Clavenna, general manager dell’azienda fondata nel 1977 come sede logistica della multinazionale tedesca (che figura tra i principali produttori internazionali di materiali da costruzioni, con un fatturato da 15,4 miliardi di euro) e che oggi vanta due stabilimenti in Toscana (uno a Castellina Marittima, l’altro a Gambassi) ed è diventata un punto di riferimento per il settore edile in tutto il territorio italiano. Oltre ad aver creato Campo alla Sughera, un’azienda vitivinicola di eccellenza nel borgo di Bolgheri. Sono loro ad annunciare la firma, avvenuta nei giorni scorsi, che sigla per i circa 300 dipendenti di Knauf Italia il nuovo accordo sindacale di secondo livello con le sigle Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl valido fino al 31 dicembre 2026. Un accordo che suona come estremamente innovativo per il panorama nazionale. E richiama suggestioni che si è più abituati ad ascoltare nelle cronache dei Paesi del nord Europa.

Le parole d’ordine sono sostenibilità e benessere, flessibilità nell’organizzazione formazione e sicurezza e una maggiore qualità dell’ambiente di lavoro. Anche sotto il profilo della parità di genere, per la quale nell’ottobre 2023 Knauf ha ottenuto la certificazione volontaria. «Ad oggi – sottolinea Bottari – sulle 300 persone impiegati, il 23% sono donne. Ed è una quota che vogliamo aumentare, come dimostra il fatto che le ultime dieci assunzioni fatte negli scorsi 7 mesi siano state tutte al femminile. L’obiettivo a lungo termine è raggiungere il 30%. E assumendo donne non solo in ambito impiegatizio – chiarisce – ma anche nel settore vendite e nell’ambito operaio».

Scendendo nello specifico del nuovo accordo triennale, molti sono gli spunti di novità. A partire proprio da una svolta che guarda alle famiglie di nuova formazione. «Abbiamo deciso di riconoscere un bonus bebè di 250 euro a ognuno dei nostri dipendenti che diventa genitore – spiegano Clavenna e Bottari – e raddoppiato il congedo di paternità: ai 10 giorni previsti dal contratto nazionale ci saranno così a disposizione dei neo-papà altri 10 giorni a carico dell’azienda».

Importante poi il “pacchetto welfare” in cui «abbiamo inserito l’assistenza sanitaria integrativa per tutti i dipendenti e otto ore all’anno di permessi per visite mediche o accompagnare un familiare fino al secondo grado a una visita medica – spiegano i due dirigenti di Knauf – inoltre saranno riconosciuti ogni anno del triennio 100 euro in buoni spesa o buoni carburante per permettere a ogni dipendente di affrontare meglio l’inflazione». Previsto poi l’incremento di sei mesi dell’aspettativa non retribuita per assistere familiari (arrivando a 24 mesi complessivi) e «la possibilità di gestire meglio lo smart working aziendale – spiegano – che anziché essere articolato su due giorni a settimana sarà di 10 giorni al mese, garantendo ai dipendenti maggiori flessibilità nel gestire il proprio periodo di lavoro da remoto in linea con le proprie esigenze». Fondamentale inoltre la rivisitazione dei criteri per l’assegnazione del premio di risultato, al cui raggiungimento «contribuiranno entrambi gli stabilimenti di Castellina e Gambassi – concludono Clavella e Bottari – e con indicatori diversificati che permetteranno a ciascun dipendente di poter ambire in maniera concreta anche al 100% del premio. Che sarà incrementato da 2mila euro nel 2024 a 2.050 euro nel 2025 e a 2.100 euro nel 2026».

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