Il Tirreno

Dopo il voto

Il centrosinistra perde anche San Pietro in Palazzi: Pd e alleati in vantaggio solo in due sezioni su 30

Nella foto, le operazioni di allestimento in un seggio in preparazione al voto (foto Paolo Barlettani)
Nella foto, le operazioni di allestimento in un seggio in preparazione al voto (foto Paolo Barlettani)

L’analisi delle preferenze dei vari seggi a Cecina delinea un quadro inglorioso per i dem. La segretaria Benedetti: «Già convocata l’assemblea degli iscritti per analizzare i risultati»

28 settembre 2022
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CECINA. Non ci sono mezze misure da adottare. A Cecina per il Pd e più in generale per la coalizione di centrosinistra è stata una disfatta di proporzioni simili ad una Caporetto: solo in due seggi su trenta è risultata vincitrice, e sempre con margini estremamente ridotti. Mentre gli esiti sanciti da tutte le altre urne cecinesi sono lapidari.

Se perciò già alle precedenti elezioni politiche nel 2018 la coalizione di centrodestra era in vantaggio e anzi, rispetto ad allora, nel centrosinistra il dato sia cresciuto dal 29, 6 a circa il 32 per cento dei consensi, la mappatura territoriale del voto non lascia scampo al partito di Enrico Letta (nelle cui fila milita anche lo stesso sindaco di Cecina, Samuele Lippi) e al resto dei suoi alleati.

La caduta dei baluardi

Rispetto ad altri centri lungo la costa tirrenica – due su tutti, Rosignano Marittimo e Piombino – il territorio di Cecina è da sempre quello più in bilico nell’agone politico tra centrodestra e centrosinistra. Vuoi perché vive al suo interno realtà sociali e imprenditoriali differenti, oppure perché commistione di diverse tradizioni elettorali.

Se però la contesa, fino all’ultimo week-end di voto, poteva focalizzarsi sui margini di voti strappati agli avversari tra il Palazzaccio e il centro cittadino, con Marina di Cecina più propriamente bacino di elettori del centrodestra e l’area di San Pietro in Palazzi “feudo rosso” della coalizione opposta, oggi nessuno di questi equilibri è stato mantenuto intatto.

Il vantaggio maggiore sul centrodestra (appena 14 voti in più) Pd e soci lo hanno ottenuto nel seggio che raccoglie principalmente la popolazione a monte dello stadio “Loris Rossetti”. Mentre a Palazzi il sorpasso del centrosinistra si concretizza in una sola sezione (la 27, e per quattro voti in più) lasciando di conseguenza le altre tre sezioni raccolte alle scuole “Da Vinci” di via Medici ampiamente in mano al centrodestra (che in totale ha accumulato solo in questi seggi un vantaggio di 217 voti) .

Di pari passo il centrodestra si è consolidato ancora di più nelle sue roccaforti storiche di Cecina Mare (maturando distacchi che vanno da 33 fino anche a 93 voti in più nelle singole sezioni) . Ma macinando sempre più consensi – ed è questo che davvero ha fatto la differenza al momento dello scrutinio – nelle aree del centro e del Palazzaccio: è nelle sezioni di via Ambrogi, allestite al liceo Fermi, che il centrodestra ha letteralmente sbancato mettendo in cascina i tesoretti maggiori (con picchi da 103 e 142 voti di differenza sul centrosinistra) , trainato da risultati pesantissimi firmati proprio da Fratelli d’Italia (che ad esempio nella sezione 9 ha ottenuto 184 preferenze) .

Assemblea d’emergenza

Una disfatta del genere «era impossibile da mettere in conto nelle dimensioni, per quanto sapevamo di avere delle difficoltà rispetto alla coalizione di centrodestra – commenta la segretaria del Pd cittadino, Elena Benedetti – per questo ho già convocato per questa sera l’assemblea del Partito Democratico per fare con i nostri iscritti un’analisi approfondita del voto espresso e capire in che modo ricostruire un rapporto con il territorio che evidentemente si è logorato. Tra i risultati ottenuti, di certo quello che ci deve spingere ad una riflessione è la debacle maturata a San Pietro in Palazzi. Ma quando un risultato è tanto netto e generalizzato, credo anche che la gente sia stata spinta in gran parte da un traino di carattere nazionale e non locale».
 

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