Sfondano di notte il vetro dell’auto del dirigente del Cgc Viareggio
Centro città (ancora) nel mirino, lo sfogo del padre: «Succede di continuo, serve maggiore sicurezza»
VIAREGGIO. Danneggiata l’auto di Nicola Palagi, direttore sportivo della squadra di hockey su pista del Cgc Viareggio. Ignoti, infatti, hanno infranto un vetro per non prendere nulla all’interno, perché non c’era niente da rubare, ma il danno c’è, oltre al rammarico per quanto accaduto. Anche perché non è certo la prima volta che succede una cosa del genere.
Cosa è successo
L’episodio è avvenuto la notte tra lunedì e martedì (4 novembre) in via Sant’Andrea vicino a via Leonardo Da Vinci. Per Nicola è la prima volta, ma l’auto del padre Alessandro, presidente del Cgc Viareggio, è stata presa di mira un paio di volte in piazza Piave dove risiede. «Il buon giorno si vede dal mattino, da via Leonardo da Vinci». Più parole non riportabili. Sono parole molte dure, ma che danno l’impressione dell’impotenza e dell’amarezza dei cittadini, costretti a dover subire questi continui episodi.
Il racconto
«Non c’è giustificazione per quanto accaduto – dice Alessandro Palagi – ci sono questi personaggi che gravitano, tra la chiesa di San Paolino, piazza Piave, la pineta di Ponente, che sia la notte, ma anche di giorno, si sentono liberi di poter fare quello che vogliono e questo non è affatto tollerabile. Mio figlio ieri mattina doveva andare fuori città per lavoro, ho dovuto dargli la mia auto e portare la sua in carrozzeria a riparare. Poi non puoi cercare di proteggerti in qualche modo mettendo delle telecamere, perché per la legge sulla privacy non si può; in più di una occasione le forze dell’ordine sanno anche chi sono questi personaggi che si rendono protagonisti di questi gesti, ma le leggi esistenti non permettono di punirli per quello che fanno. Ed allora noi cittadini siamo costretti solo a subire e questo non va per nulla bene. Sia in centro che nella periferia si verificano ogni giorno episodi di questo genere e cominciamo davvero ad essere stanchi di sopportare tutto questo. L’aspetto della sicurezza non può essere sottovalutato. Bisogna intervenire, perché così non si può andare avanti».
