Versilia, bruchi giganti nel giardino: «Mi hanno devastato le piante»
Comparsa la “Testa di morto”, resa celebre al cinema: «Siamo riusciti a capire chi avevamo di fronte, fanno impressione»
FORTE DEI MARMI. Un conto è vederla sui celebri manifesti di un film cult come “Il Silenzio degli innocenti”, ben altro conto ritrovarsela tra le siepi di casa. Parliamo dell’Acherontia Atropos, meglio nota come la farfalla Sfinge Testa di morto. È accaduto a Vittoria Apuana ad una signora milanese in vacanza, Luisa Romeo che, assieme alla mamma, ha dovuto scoprire in giardino una serie di bruchi giganteschi destinati poi a diventare altrettante farfalle poco accattivanti per l’aspetto e le dimensioni, e finanche per l’etimologia: il nome deriva dall’Acheronte, uno dei fiumi infernali da attraversare per accedere al regno dei morti e anche l’epiteto specifico “atropos” i deriva dal nome di una delle tre moire greche, Atropo, a cui era assegnato il compito di recidere il filo della vita.
La ricostruzione
Brividi mitologici a parte – spiega Romeo «mi hanno devastato il giardino. Sono bruchi giganteschi e voraci, soprattutto di piante con le foglie grandi. Non li avevamo mai visti naturalmente, e così ci siamo attivate per capire a cosa ci trovavamo di fronte. Poco a poco abbiamo scoperto che c’era stata una comparsa a Brescia tempo fa, ma ad esempio un nostro amico agricoltore di Mantova ne ignorava anche lui la presenza in Italia. Non vi dico poi l’impressione che hanno fatto tra gli amici di spiaggia».
Il racconto
«Alla fine – continua Romeo – siamo riusciti a capire chi avevamo di fronte: le larve al terzo stadio dell’Acherontia Atropos, bruchi giganteschi che arrivano a 15 cm e fanno una certa impressione». Nel terzo stadio larvale infatti spiegano gli esperti – le bande diagonali gialle sviluppano dei margini violacei o blu e il cornetto caudale da nero e liscio diventa giallo e granuloso, ricurvo verso il basso. Il bruco si muove poco, solo in cerca di foglie fresche di cui nutrirsi, e fa schioccare le mandibole o arriva addirittura a mordere se viene minacciato. La larva cresce fino a una lunghezza di 12-13 cm e poi scava un buco nel terreno e si impupa in un bozzolo molto fragile. Da lì poi nascerà la terribile farfalla scura chiamata “Testa di morto” poiché sul lato dorsale del torace spicca una macchia biancastra, con due puntini neri, che ricorda la forma di un teschio. E anche la falena è una delle più grandi esistenti.
Com’è giunta l’Atropos fino a Vittoria Apuana? La Sfinge Testa di morto è una specie che vive e si riproduce in Africa e nella parte meridionale del bacino mediterraneo, però da a maggio a settembre hanno luogo le migrazioni verso nord che portano gli animali in Europa, fino alla Scandinavia meridionale e all’Islanda.