Il Tirreno

Versilia

Il caso Bolkestein

Stabilimenti balneari in Toscana, il Tar salva gli “atti formali”: concessioni rinnovate, niente gare. Cosa significa e chi riguarda

di Donatella Francesconi
Un’immagine dello stabilimento balneare Maitò a Forte dei Marmi
Un’immagine dello stabilimento balneare Maitò a Forte dei Marmi

Riguarda una spiaggia su quattro, i giudici: si tratta di «nuovi titoli» che dunque scadono alla data fissata dagli enti pubblici

3 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Gli stabilimenti balneari i cui titolari, nel corso di questi anni, abbiano ottenuto dai Comuni i cosiddetti “atti formali” non saranno interessati alle gare delle concessioni che gli Enti pubblici sono chiamati a indire entro il 2027. Almeno stando alla sentenza del Tar Toscana (sezione quarta, presidente Riccardo Giani, con i colleghi Luigi Viola e Giovanni Ricchiuto) che ha accolto il ricorso presentato dalla società Maitò contro il Comune di Forte dei Marmi. Comune che aveva considerato scaduta – come tutte le altre concessioni balneari in Italia – anche quella del Maitò, società che pure aveva ottenuto un atto formale, collegato all’investimento per i lavori allo stabilimento balneare di Forte, con scadenza al 2037.

La sentenza

«L’apposizione del termine del 31 dicembre 2023», si legge nella sentenza dei giudici amministrativi, «non poteva essere ritenuto legittimo avendo a riferimento, solo ed esclusivamente, la concessione “principale” numero 16/2018 che era stata rilasciata a seguito di procedura comparativa. E, quindi, costituiva un “nuovo” titolo. Circostanza, quest’ultima, che impediva l’applicazione automatica di principi riferiti alle proroghe di concessioni già scadute».

Si tratta, chiaramente, di una sentenza di primo grado e si apprenderà, nelle prossime settimane, se il Comune di Forte dei Marmi intenderà ricorrere o meno al Consiglio si Stato. Ma le parole dei giudici fiorentini fanno tirare un primo sospiro di sollievo ai titolari degli stabilimenti balneari della Versilia che abbiano ottenuto atti formali dai rispettivi Comuni.

Di cosa parliamo

Com’è noto, la procedura di “atto formale” consente al titolare dello stabilimento balneare di chiedere il rinnovo della concessione dietro garanzia di investimenti. Queste procedure, una volta rese note, hanno causato una spaccatura ulteriore all’interno della categoria: c’è chi ha deciso di presentare domanda e chi, invece, lo ha ritenuto uno spreco di tempo e di risorse. In Versilia un bagno su quattro – a Lido di Camaiore quasi tutti, pochi casi invece a Viareggio, Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi – ha presentato questo tipo di documentazione, sborsando cifre rilevanti, per ottenere il maggior numero di anni possibili di concessione. Di conseguenza, oltre un centinaio di stabilimenti balneari a Viareggio e in Versilia hanno contratti di concessione che superano il 2030 e quindi, almeno teoricamente, non dovrebbero essere interessati dalle “aste” dei prossimi mesi, riservate alle concessioni in scadenza entro il 2027.

«Quello dei giudici del Tar Toscana», commenta Alessandro Del Dotto, avvocato ed ex sindaco di Camaiore, «è un riconoscimento pieno dell’atto formale come strumento del tutto valido. si tratta, inoltre, di una sentenza utile anche nei ricorsi pendenti contro i Comuni della Versilia che danno il diniego agli atti formali». Come sta accadendo, per esempio, a Pietrasanta. Del Dotto conclude: «È una sentenza interessante perché riconosce una possibilità che, prima, non tutti erano capaci di vedere. E tiene aperta la strada degli atti formali perché si tratta di nuovi titoli e non proroghe».

Il passaggio

C’è un passaggio, inoltre, della nuova sentenza in materia di concessioni balneari, che solleva molti dubbi ma che la categoria giudica come particolarmente a proprio favore. I giudici toscani, infatti, scrivono – nero su bianco e senza lasciare incertezze di sorta – che «il termine del 31 dicembre 2023, in quanto tale, non trova riscontro in alcuna ipotesi di legge, di regolamento, o pronunce giurisprudenziali». Intanto, anche i Comuni della Versilia, sono alle prese con il lavoro relativo ai bandi di gara previsti entro il 2027. Con un’incognita: la pronuncia della la Corte Costituzionale, chiamata ad esprimersi sul ricorso che il sul ricorso che il Governo ha presentato, impugnando la recente norma della Regione Toscana sull’indennizzo spettante ai balneari. L’udienza è fissata al prossimo aprile e la sentenza è attesa prima dell’estate o – al massimo – a inizio estate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Guerra

L’Ucraina dice sì a una tregua immediata di 30 giorni. Trump: «Spero che Putin accetti»

Sani e Belli