Il Tirreno

La svolta

Omicidio Chiara Poggi, chi è Andrea Sempio e perché dopo 18 anni è indagato per il delitto di Garlasco


	Andrea Sempio e Chiara Poggi
Andrea Sempio e Chiara Poggi

La notizia lo ha colto di sorpresa e il suo legale, Massimo Lovati, ha espresso il suo sconcerto per questa nuova indagine.

2 MINUTI DI LETTURA





Andrea Sempio si dice «sconvolto e incredulo» dopo essere stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Pavia in relazione all’omicidio di Garlasco. La notizia lo ha colto di sorpresa e il suo legale, Massimo Lovati, ha espresso il suo sconcerto per questa nuova indagine.

L’adolescenza

Sempio, che ha condiviso l’infanzia e l’adolescenza con il fratello di Chiara Poggi, era solito frequentare la casa della vittima. Mercoledì 12 marzo, giorno in cui compie 37 anni, sarà obbligato a sottoporsi a un prelievo del Dna eseguito dai carabinieri di Milano. Già nel 2016 era stato indagato per lo stesso caso, ma la procura di Pavia aveva poi richiesto l'archiviazione della sua posizione. Le indagini erano state riaperte su segnalazione della madre di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l'omicidio. Secondo l’esposto presentato dalla donna, il DNA ritrovato sotto le unghie di Chiara Poggi sarebbe risultato compatibile con quello di Sempio, che all’epoca dell’omicidio aveva 19 anni. Tale ipotesi era nata da un'analisi condotta da un’agenzia investigativa privata su incarico della difesa di Stasi, che si era concentrata su tracce genetiche presenti sulla vittima. Tuttavia, la procura aveva stabilito che quel materiale biologico non fosse adatto per un confronto e quindi non dispose ulteriori accertamenti. Di conseguenza, il giudice per le indagini preliminari archiviò il caso, ritenendo inconsistente l'ipotesi avanzata dalla difesa di Stasi, che mirava a individuare un colpevole alternativo. L’archiviazione era stata richiesta dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal pm Giulia Pezzino, che avevano definito l’iniziativa della difesa di Stasi un «tentativo maldestro» di attribuire la colpa dell’omicidio a un altro soggetto. Il caso era stato trasmesso alla procura generale poco prima del Natale del 2016, con riferimento a una consulenza del genetista Pasquale Linarello, il quale sosteneva che il DNA ritrovato sotto le unghie di Chiara Poggi fosse compatibile con quello di Sempio. Tuttavia, il gip, in linea con la procura, aveva ritenuto tale perizia priva di affidabilità.

Il movente

Anche il possibile movente prospettato dalla difesa di Stasi era stato ritenuto privo di fondamento: si ipotizzava che Sempio si fosse invaghito di Chiara Poggi, ma le sue dichiarazioni, rese più volte, erano state giudicate coerenti e attendibili. Inoltre, un altro possibile indiziato suggerito dai difensori, un operaio della zona affetto da una grave malattia, era stato considerato un elemento irrilevante. La vicenda si era dunque conclusa con l’archiviazione di Sempio, riconosciuto estraneo all’omicidio.

Primo piano
Meteo

Maltempo in Toscana, in arrivo nuovi temporali: le zone più a rischio secondo l’ultima previsione

Sani e Belli