Il presidente Mattarella a Lucca, la visita a sorpresa al Volto Santo e quella contemplazione silenziosa
Il fuori programma e il “tour” d’eccezione guidato dall’arcivescovo Paolo Giulietti
LUCCA. Non era nelle previsioni iniziali. Quando dal Quirinale è arrivata la conferma della partecipazione di Sergio Mattarella alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico di Imt Scuola Alti Studi di Lucca, la visita alla cattedrale di San Martino non c’era. Poi però da Lucca è partita una lettera a doppia firma: quella del sindaco Mario Pardini e dell’arcivescovo Paolo Giulietti: «Venga a vedere il Volto Santo restaurato».
La conferma
Un po’ di titubanza, qualche incertezza a causa di un agenda e un protocollo severi, poi la telefonata dal Colle: «Si può fare». Così oggi, 18 novembre, al termine della cerimonia in San Francesco, splendida sede della Scuola Imt, via di corsa in macchina verso San Martino. Fuori dalla cattedrale, ad attenderlo, l’arcivescovo e il sindaco.
La visita
E proprio Giulietti è stato la guida puntuale e attenta di un capo dello Stato curioso e affascinato, per una volta forse solo turista per quanto nel rispetto delle regole che la carica istituzionale impone. Ha varcato la soglia della cattedrale ed è stato subito colpito dalla maestosità e ricercatezza dell’edificio che conserva il Volto Santo. Lì lo ha accompagnato l’arcivescovo, raccontandogli di come la millenaria storia del Volto Santo si sia arricchita di un capitolo nuovo e affascinate, cioè la “missione” del restauro e il disvelamento di uno sguardo, impresso dall’artista e carico di significati spirituali, inedito sul mondo del Gesù crocifisso.
E lì il presidente Mattarella ha sostato, in silenzio per alcuni minuti. Lo aveva fatto anche 8 anni fa, in occasione della sua prima visita in città, di fronte a un Volto Santo molto diverso da quello attuale. E come nel 2017 non è mancato un passaggio di fronte a un’altra opera conservata in San Martino, il monumento funebre di Ilaria Del Carretto. La visita privata si è conclusa con una sosta, sempre col vescovo, per ammirare l’Ultima Cena del Tintoretto. Poi di nuovo in piazza dove al grido di «Viva il Presidente» un gruppo di bambini e passanti lo ha salutato.
