Val Masino, ritrovato senza vita escursionista toscano di 51 anni scomparso da tre settimane – Chi è la vittima
A individuare il cadavere sono stati alcuni escursionisti di passaggio, che hanno immediatamente lanciato l’allarme
CAPOLIVERI. È di Capoliveri l’escursionista di 51 anni ritrovato cadavere domenica mattina a 2. 400 metri di quota in Val Masino, in provincia di Sondrio. Andrea Galassi avrebbe lasciato l’Elba il 20 settembre per raggiungere la Valtellina. Qui sarebbe arrivato il 29 settembre e nei giorni successivi sarebbe salito a Valmasino per affrontare l’escursione non impossibile, ma pur sempre impegnativa, sul sentiero Roma che gli è stata fatale. Uno spirito libero e indipendente per cui i familiari non si erano preoccupati di non avere più sue notizie da giorni.
A giudicare dalle condizioni del corpo, in avanzato stato di decomposizione, per gli inquirenti l’uomo si trovava in quel punto da più giorni. Secondo i soccorritori il decesso potrebbe essere fatto risalire fino a dieci giorni prima del ritrovamento.
A segnalare il cadavere alcuni escursionisti che vi si sono imbattuti transitando su un tracciato esterno alla rete sentieristica principale. L’ipotesi è che l’escursionista sia morto a causa di un malore. Tuttavia, sono al lavoro gli operatori del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Sondrio per fare luce sull’accaduto, mentre i tecnici del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico della stazione di Val Masino si sono incaricati del recupero della salma, che si trova nella camera mortuaria del cimitero di Sondrio a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il giorno del ritrovamento del cadavere non era stato possibile risalire all’identità del defunto. L’elicottero era già pronto al decollo, ma la Procura di Sondrio ha deciso di rimandare l’operazione per le avverse condizioni meteo in alta quota, con visibilità minima a causa della fitta nebbia. Solo ieri sono stati trovati i documenti nel portafogli che il 51enne aveva nello zaino. E una conferma è arrivata dalla presenza di una sola auto parcheggiata nel punto di accesso al sentiero, che è risultata appartenere proprio all’escursionista morto a cui si è risaliti dal numero di targa.
Gli inquirenti hanno contattato i suoi famigliari. Il fratello avrebbe confermato che Andrea aveva lasciato Capoliveri il 20 settembre. Chi lo conosceva lo descrive come una persona molto riservata, amante della sua Elba di cui amava scrivere o immortalare degli scorci con la sua macchina fotografica. Un appassionato di cammini e libri. Non era insolito incrociarlo a tutte le ore del giorno mentre camminava proprio con un libro sottobraccio. A Capoliveri il 51enne dava una mano nell’attività di famiglia L’edicola da Gildo in via Claris Appiani.