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Italia, arriva una nuova festa nazionale: ecco quando resteremo a casa

Italia, arriva una nuova festa nazionale: ecco quando resteremo a casa

Il giorno di San Francesco d’Assisi diventa festa civile: scuole e amministrazioni coinvolte nelle celebrazioni. La Camera voterà giovedì, poi il passaggio al Senato per il sì definitivo

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ROMA. leri, 15 settembre, la Camera dei Deputati ha acceso il dibattito sulla proposta di legge che istituisce il 4 ottobre come festa nazionale di San Francesco d’Assisi, una data che già gode tradizionalmente di una solennità civile ma che ora potrebbe diventare ufficialmente festiva. Il provvedimento è passato sotto la lente della Commissione Affari Costituzionali, che ne ha discusso le linee generali.

San Francesco: simbolo civile oltre il religioso

La relatrice, Elisabetta Gardini, ha difeso il testo evidenziando che si tratta di un gesto che va oltre la semplice festività religiosa. Inserire il 4 ottobre tra i giorni festivi civili significherebbe valorizzare valori condivisi, come pace, fraternità, solidarietà e tutela del creato, che San Francesco ha incarnato nella sua vita. 

Già dal 1939, con Pio XII, San Francesco e Santa Caterina da Siena erano stati proclamati patroni d’Italia, e la data del 4 ottobre è stata riconosciuta come solennità civile. La nuova proposta mira a conferire piena dignità alla giornata, con celebrazioni che coinvolgano scuole, enti locali e Terzo settore. 

Contenuto della legge e dettagli tecnici

Il testo approvato in Commissione si compone di tre articoli principali: Articolo 1 – Istituzione della festa nazionale con finalità civili;

Articolo 2 – Disposizioni su chi può promuovere celebrazioni (scuole, amministrazioni, terzo settore) e sui temi da valorizzare (dialogo interreligioso, inclusione sociale, tutela ambientale) Camera; Articolo 3 – Disposizioni finanziarie: la festa sarà effettiva dal 2027, con un costo stimato attorno a 10,7 milioni di euro annui, comprese maggiorazioni per il personale di comparti essenziali nei giorni festivi. 

La norma prevede che le celebrazioni siano facoltative, per evitare obblighi gravosi per scuole o amministrazioni locali, e stabilisce che gli effetti economici inizino dall’anno seguente alla prima applicazione utile del calendario con la data festiva effettiva. 

Reazioni e prospettive

Il dibattito ha suscitato consenso bipartisan su molti aspetti: il valore simbolico della proposta è considerato forte anche da chi vuole garantire che non diventi un peso finanziario per gli enti locali. Fratelli d’Italia ha sottolineato come la festa rafforzi l’identità nazionale, mentre il Partito Democratico ha posto l’attenzione sui diritti e le tutele per la filiera culturale. 

Durante la seduta è emersa anche una richiesta di chiarezza sul bilancio e sulla copertura del costo: la copertura economica è garantita dal 2027, quando il 4 ottobre non cadrà di domenica, evitando così oneri aggiuntivi per lo Stato. 

La proposta proseguirà ora il suo iter parlamentare, con l’auspicio della relatrice che si arrivi presto ad una convergenza ampia, affinché ogni anno il 4 ottobre diventi non solo una data nel calendario, ma un’occasione riconosciuta per ribadire i valori della pace, della solidarietà e del rispetto del creato

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