Il caso
Morti cardiache, c’è l’ok alla legge in Toscana: screening su 30mila studenti e registro dei decessi
I prossimi passi nell’iter, adesso, saranno la nomina del comitato tecnico e l’acquisto degli strumenti
La salute dei giovani toscani, da giovedì, ci sta più a cuore. Merito di una legge regionale dal titolo che dà qualche brivido, “Prevenzione della morte cardiaca improvvisa giovanile”, ma ha propositi e orizzonti in grado di cambiare il destino di decine di adolescenti che hanno un’imperfezione, spessissimo senza esserne a conoscenza.
Una «rivoluzione di civiltà» capace – quando sarà a pieno regime – di mappare ogni anno il cuore di circa 30mila studenti e studentesse delle superiori con esami, tracciati e questionari, trovare eventuali anomalie cardiache e intervenire prima che sia troppo tardi. L’obiettivo, inutile girarci intorno, è un registro del cuore toscano che eviti (o almeno riduca al minimo) il rischio di decessi improvvisi come quelli dei giocatori di Livorno e Fiorentina Piermario Morosini e Davide Astori, ma anche di giovani meno conosciuti, affetti, come i due campioni, da aritmie ventricolari maligne, cardiomiopatie aritmogene o altre patologie tanto silenziose quanto pericolose. E magari ereditarie.
Spiega Enrico Sostegni, consigliere regionale Pd e primo firmatario della legge che ora sarà pubblicata in Gazzetta ufficiale: «Questa, come l’introduzione del fine vita, della guardia medica pediatrica e del caregiver familiare, ossia la persona che, gratuitamente assiste un familiare in condizioni di disabilità o non autosufficienza, sono leggi di ascolto. Perché – va avanti – nate da una esigenza sociale. Quella sul registro del cuore è stata ispirata dall’audizione in consiglio regionale di Michele Emdin, direttore del Dipartimento cardiotoracico della Fondazione Monasterio».
Da qui è partito il lavoro per l’adozione di strategie efficaci di prevenzione, non solo come necessità sanitaria, ma anche come priorità sociale. La legge, mirando a contrastare un fenomeno drammatico, è infatti anche uno strumento di programmazione sanitaria, per facilitare anche l’identificazione precoce delle condizioni predisponenti nei familiari dei soggetti colpiti, attraverso l’istituzione di un registro regionale sulla morte cardiaca improvvisa giovanile.
«Il provvedimento mette a sistema le esperienze nelle scuole attraverso un percorso di formazione e uno “screening combinato” per poter individuare soggetti a rischio, in considerazione del fatto che su 1.600 ragazzi, 5 sono risultati in condizione di rischio, con adeguate campagne di sensibilizzazione per educare sull’importanza della prevenzione cardiovascolare. Oltre a fare una mappa di tutti i defibrillatori presenti sul territorio».
A coordinare e monitorare le misure introdotte sarà una Commissione tecnica regionale, composta da esperti del settore sanitario e da rappresentanti istituzionali e del Terzo settore che dovrà essere nominata nei prossimi mesi. La commissione, che sarà presieduta da un operatore sanitario della Fondazione Monasterio, il centro di eccellenza regionale per il trattamento delle malattie cardio-vascolari, avrà il compito di valutare le politiche adottate, proporre nuove iniziative e facilitare la diffusione di buone pratiche.
«È la prima legge in Italia che ha l’obiettivo di realizzare un sistema integrato e coordinato – va avanti il presidente della Commissione – per ridurre il numero di decessi improvvisi tra i giovani, rafforzando la prevenzione, migliorando la capacità di intervento e promuovendo una cultura della salute e della sicurezza cardiovascolare». Comprate le apparecchiature per effettuare i test («i soldi sono già stanziati») e stipulati gli accordi con le scuole superiori, compito che spetterà alla Commissione, ma c’è già il via libera del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, ci sarà da scegliere quale classe monitorare ogni anno scolastico. «Detto che dovrà essere la commissione a decidere – va avanti Sostegni – l’idea è di effettuare lo screening sulle classi quinte, a cominciare dal 2026 perché si tratta di maggiorenni, quindi si semplificano le procedure relative alla privacy».
Durante il dibattito in aula, il plauso alla legge e il ringraziamento per il lavoro svolto, sono stati il mini mo comune denominatore di tutti gli interventi, a partire da Giovanni Galli (Lega), che ha anche affrontato il tema dei certificati medici gratuiti, invitando a supportare tutti quei giovani sportivi, qualsiasi sia la disciplina prescelta, come chiedeva un atto a sua firma. Di «buon punto di partenza, nella speranza di fare sempre di più» ha parlato anche Diego Petrucci (FdI), che ha illustrato anche un ordine del giorno – poi ritirato su richiesta di Sostegni – che invitava a unificare due eccellenze come la Fondazione Monasterio e l’Azienda ospedaliera pisana, per «un unico centro cardiologico, competitivo a livello internazionale». Andrea Vannucci (Pd) ha definito la legge «un risultato collettivo, che permette di praticare cultura del soccorso ed educazione civica, e soprattutto da proporre agli altri ospedali d’Italia». Perché la salute dei giovani deve stare a cuore a tutti.