Previdenza
I redditi nei comuni toscani: Lajatico da record, c’è un borgo amiatino in coda. Tutti i numeri e l’analisi fra big e sorprese
In fondo alla classifica pesano lo spopolamento, l’invecchiamento demografico e la debolezza strutturale dell’offerta occupazionale
Lajatico è il regno toscano dei Paperoni. Roccalbegna il paese dove si sta economicamente peggio. A leggerla in modo semplicistico (ma certamente fuorviante) la Toscana dei redditi a doppia velocità ha come suoi estremi il borgo natìo di Bocelli e la perla (un po’ opacizzata, stando a questi dati) dell’Amiata. Ma, come i celebri polli di Trilussa, specie quando ci si affida a numeri piccoli (come quelli dei residenti in questi due comuni) la statistica rischia di fornire un’immagine distorta. Comunque sia, dai dati sulle dichiarazioni dei redditi 2024 relativi al 2023 pubblicati dal Ministero dell'economia emerge una geografia economica della Toscana con molte conferme, ma anche con qualche sorpresa. Un’analisi che si basa sul reddito complessivo dei contribuenti e non su quello imponibile, ritenendolo un parametro più affidabile.
Cresce il ceto medio
Partendo dalle sorprese, una è sicuramente la dilatazione significativa delle fasce di reddito medio (26-55mila euro e 55-75mila euro/annui), con i contribuenti che tra le dichiarazioni dei redditi 2023 e 2024 aumentano rispettivamente di quasi 106mila e 6mila in termini assoluti. E redditi cumulati che nelle due fasce passano da 24.6 a 28.1 miliardi di euro (+3.7 mld) e da 4.5 a 4.9 miliardi (+440 mln).
Il dato più significativo, da questo punto di vista, comunque, è senz’altro la diminuzione secca di 8mila contribuenti con redditi superiori ai 120mila euro/anno, che in un anno sono passati da 28mila a 20mila, con una perdita di reddito complessivo di quasi 2 miliardi di euro (da 6.4 a 4.5 mld). Crollo che comporta una notevole contrazione del gettito per l'erario in questa fascia di reddito, che appare piuttosto improbabile sia riconducibile esclusivamente a un peggioramento delle entrate dei dichiaranti.
A diminuire in termini di numeri assoluti, oltre a quelli più ricchi in ultima fascia, sono i contribuenti nelle quattro fasce di reddito comprese nell’intervallo tra 0 e 26mila euro, con un effetto positivo sul cosiddetto ceto medio. Il reddito complessivo per le tre fasce centrali da 26 a 120mila euro/anno aumenta infatti di circa 5 miliardi di euro in un anno, quattro dei quali in quella 26-55mila euro. Cumulativamente il reddito complessivo della Toscana è di 69.53 miliardi di euro, per poco più di 811mila contribuenti. Il reddito complessivo medio pro-capite della dichiarazione 2024 è stato di 25.447 euro, mentre quello imponibile è di 23.111 euro contro i 22.188 dell’anno precedente, in crescita del 4,6%. In un anno in cui l’inflazione è lievitata.
Paperoni...
Andando oltre ai dati aggregati regionali, la distribuzione del reddito pro capite per comune restituisce una fotografia più granulare e della geografia economica toscana. In testa alla classifica continua ad esserci il piccolo comune di Lajatico, in provincia di Pisa, noto per essere il paese natale di un super contribuente come il cantante Andrea Bocelli, che svetta con oltre 61.000 euro di reddito pro capite. Si tratta però di un caso limite, dove la ricchezza è altamente concentrata su una ristretta élite di contribuenti, che - visto il numero limitato dei residenti - fa salire drasticamente la media. Seguono conferme più strutturali: Forte dei Marmi, in Versilia, con oltre 42mila euro pro capite, si conferma tra le località più benestanti della regione, riflettendo la sua vocazione residenziale d’élite e la concentrazione di seconde case di lusso, redditi da capitale e presenza di professionisti e imprenditori ad alto reddito. Anche Fiesole, Bagno a Ripoli e Impruneta (Fi) si attestano nelle prime posizioni: comuni residenziali dell’area metropolitana fiorentina, tradizionalmente caratterizzati da alto capitale umano e tenore di vita elevato. Tra le sorprese, si segnala il buon posizionamento di comuni medio-piccoli dell’area senese come Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga e Castellina in Chianti, tutti sopra i 26.000 euro pro capite: zone che beneficiano sia del turismo di fascia alta sia della presenza di residenze pregiate, probabilmente redditi da pensioni elevate e attività agricole di qualità.
Tra i capoluoghi, Firenze, Siena e Pisa restano nelle prime 10 posizioni, con pro capite tra i 30 e i 31mila euro, mentre Arezzo, Livorno, Lucca e Prato mostrano valori più contenuti ma pur sempre nella media regionale. Chiudono Grosseto e Massa Carrara.
...e Paperini
Sul fondo della classifica, si conferma la fragilità di ampie aree dell’entroterra montano e della Maremma interna. Roccalbegna, Zeri e Sorano si collocano in coda, con redditi pro capite intorno ai 17-18mila euro. In questi casi pesano lo spopolamento, l’invecchiamento demografico e la debolezza strutturale dell’offerta occupazionale locale. Nel complesso, la mappa del reddito comunale conferma una Toscana polarizzata tra città e aree interne, ma con la comparsa di nuovi poli di benessere in territori una volta considerati marginali. Segno di una dinamica territoriale in evoluzione, alimentata da fattori extrareddituali come turismo, smart working e investimenti immobiliari.