Prof toscano salva 12enne da un boccone di traverso: era a pranzo con la nonna e stava soffocando
Il racconto: «Mi sono voltato e ho visto il ragazzino rosso in volto che non riusciva a parlare e chiedeva aiuto con gli occhi»
LUCCA. Sembra la scena di un film: c’è un bambino di 12 anni a pranzo fuori con la nonna. Mette in bocca un pezzo di carne troppo grande da buttare giù e infatti gli va di traverso. Il ragazzino diventa rosso, si alza in piedi e si porta le mani alla gola mentre cerca aiuto con lo sguardo, dato che non riesce a parlare. Di fronte a lui la nonna grida: «Sta soffocando». Nella sala del locale ci sono 15 o 20 persone: capiscono la gravità della situazione ma restano ferme, perché non sanno come intervenire. Tutti tranne uno.
Il prof
Si chiama Andrea Luciani, 39enne di Diecimo – paese della Mediavalle del Serchio –, professore di francese alla scuola media di Gallicano. Ecco il suo racconto: «Ero a pranzo con alcuni colleghi al “Bella e pronta”, un locale di Mologno, dato che nel pomeriggio saremmo dovuti rientrare per gli scrutini. A un certo punto, dall’altra parte della sala abbiamo sentito del trambusto. Mi sono voltato e ho visto questo ragazzino rosso in volto che non riusciva a parlare e chiedeva aiuto con gli occhi. Quando mi sono reso conto che aveva un’ostruzione delle vie aeree ho fatto quello che ho imparato nei corsi della Misericordia di Borgo a Mozzano, dove sono volontario. L’ho fatto chinare in avanti e mentre gli sorreggevo lo sterno ho iniziato a dargli dei colpi interscapolari con il palmo della mano. La manovra di Heimlich? La conosco, ma mi hanno insegnato che, in presenza di una ostruzione completa, prima bisogna procedere con i 5 colpi interscapolari e solo se la situazione non si rivolse si passa alla manovra di Heimlich. In questo caso non ce n’è stato bisogno: dopo alcuni colpi il ragazzino ha sputato il boccone e ha ripreso a respirare. Si è messo a piangere, ringraziandomi assieme alla nonna. Il tutto sarà durato circa un minuto».
La scena
In tanti hanno assistito alla scena ma solo Luciani è intervenuto. «Certo – racconta –, ci vuole un po’ di sangue freddo, perché bisogna agire prontamente. Ma la cosa importante è sapere come comportarsi. Ringrazio la Misericordia di Borgo a Mozzano, per gli insegnamenti ricevuti: la vita è un dono e grazie a loro sono riuscito a preservarne una. Credo sia fondamentale che questi corsi vengano attivati in tutte le scuole per preparare le future generazioni ad affrontare situazioni di questo genere. Non è necessario essere un medico per eseguire una manovra di primo soccorso che può salvare una vita».
Una battaglia che in provincia di Lucca è portata avanti dalla Mirco Ungaretti onlus, associazione che da anni si occupa di formare persone nelle manovre salvavita, portando queste tecniche nelle scuole, dove ha già istruito circa 13mila gli studenti e centinaia di docenti.
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