Nel bosco di Archimede sognando una nuova vita
Nel tempo il canile di Capannoli è diventato una vera fattoria Oggi ospita 200 animali tra cui tartarughe e caprette
Otto è un Lagotto curioso e tenero, ma la scoperta della razza di appartenenza è stata casuale. Otto è arrivato, zoppicando, al canile “Il Bosco di Archimede” dopo che il suo padrone, cacciatore, era morto e i familiari hanno dato via gli altri cani, ma non Otto. Il Lagotto aveva un tendine danneggiato e la zampetta non riusciva a seguire i normali movimenti. Così i volontari della struttura, un giorno si sono ritrovati un cagnolino dal pelo ingarbugliato, zoppicante, ma molto affettuoso. «Lo abbiamo lavato e da lì la scoperta di un cane bello oltre che simpatico – racconta Heleana Casini, responsabile della struttura – è stato fatto visitare e adesso Otto è con noi. Ha sei anni, è vitale e curiosissimo. È uno dei circa 50 cani che abbiamo che cercano una famiglia».
Il “Bosco di Archimede” è il canile di Capannoli in provincia di Pisa che, però è diventato una fattoria ospitando circa 200 animali tra cui maialini, tartarughe, pecore, caprette e galline. «Sono tutti animali recuperati da situazioni disagiate – spiega Casini – ma non sono disponibili all’adozione. Inoltre a breve i nostri animali da fattoria passeranno in santuari. I santuari sono strutture dove vivono in armonia e in libertà i tanti animali salvati da allevamenti e macelli». Il trasferimento riguarda l’intera famiglia di animali poiché il terreno che oggi accoglie il canile dovrà essere liberato a causa di un contenzioso che va avanti da un paio di anni. «La situazione è precipitata nel mese di agosto – spiega – abbiamo ricevuto dal Comune una multa e dovremo lasciare il terreno. Stiamo cercando una soluzione adeguata per i nostri animali, ma non è facile». Dal canto suo, la risposta dell’ente è lapidaria: «Se il Comune non prendeva la decisione poi diventava inadempiente di fronte alla legge. È un epilogo inevitabile». Ma la situazione di precarietà non aiuta l’attività di solidarietà e cura verso gli animali. Nel frattempo alcuni pelosetti sono stati adottati. «Da noi sono arrivati tanti cani da caccia ormai alla fine della loro carriera – prosegue – ci sono molti cani anziani di 14 o 15 anni. Arrivano anche molti animali rimasti soli perché il padrone è deceduto e nessuno dei familiari li vuole in eredità». Gli abbandoni sono tutti uguali, ma feriscono in modo diverso gli animali. «Ci sono arrivati coniglietti che qualcuno aveva preso per il figlio e poi una volta che il figlio è cresciuto si è liberato degli animali – racconta Casini – recentemente sono arrivate due pecore una delle quali ha avuto un agnellino. La famiglia che le aveva non le poteva più tenere e così le abbiamo recuperate noi. Adesso sono inserite all’interno del gruppo della fattoria. E sono arrivati anche maialini salvati dai macelli».
Le storie al “Bosco di Archimede” si intrecciano e tra i molti animali sono arrivate anche alcune tartarughe. «Ci sono state cedute da un signore anziano – precisa Casini – . L’uomo si è rivolto a noi per trovare un posto per i suoi amati animali dopo che la figlia non si è detta disponibile ad accoglierli. Sono tartarughe di terra chippate e controllate». La struttura è curata da una decina di volontari che si occupano della gestione e per sostenere il canile organizzano varie iniziative dalle raccolte, ai mercatini, cene e poi per fortuna ci sono alcuni sostenitori. «Tra poco inizieremo una raccolta crowdfunding – conclude Heleana Casini – perché dobbiamo trovare al più presto una soluzione per il canile. Speriamo che gli aiuti arrivino». Il canile può essere visitato su appuntamento telefonando al numero 335 5885609.