Il Tirreno

Toscana

L’intervista

La Dengue preoccupa in Toscana, parla l’esperto: i sintomi, i consigli e la profilassi

di Mario Neri

	Una zanzara tigre e il primario Bartoloni
Una zanzara tigre e il primario Bartoloni

Il primario Bartoloni: l’Oms per ora suggerisce il vaccino per chi ha già avuto la malattia in passato

10 ottobre 2024
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FIRENZE. «La Dengue non ha un tasso di mortalità elevato, ma non va sottovalutata. Può essere una malattia molto pericolosa, specie in chi è stato colpito una volta e per gli anziani o le persone con comorbilità come il diabete». Alessandro Bartoloni, primario di Malattie infettive all’Azienda ospedaliera e universitaria di Careggi a Firenze, risponde dalla Bolivia, dove è volato proprio per una delle sue ricerche sulle malattie tropicali.

Professore, in Toscana ci sono tre casi di Dengue, due dei quali importati da un focolaio nelle Marche. Cosa bisogna fare per evitare un’ulteriore diffusione?

«Sono informato e so che l’Asl e le autorità hanno già messo in piedi le misure necessarie. In Italia c’è un piano nazionale che detta le regole e quando c’è un caso di Dengue o di virus trasmesso da zanzare si interviene facendo l’igiene pubblica, cioè con la disinfestazione sulle zanzare adulte e sulle larve nella zona del contagio. Va fatta nei primi giorni dell’infezione riscontrata in una persona. Una zanzara che dovesse pungere una persona malata impiega 8-12 giorni a incubare la malattia per poi poterla ritrasmettere. Non bisogna darle il tempo di farlo».

Quali sintomi dà la Dengue?

«Ha le caratteristiche dell’influenza: febbre alta, mal di testa forte, dolori muscolari diffusi. Ormai i medici di medicina generale, vista la diffusione delle zanzare tigre dalle nostre parti, sono preparati a vedere casi autoctoni, ma qualche caso lieve può sfuggire. Anche se dobbiamo abituarci, ce ne saranno sempre di più, sia per la presenza dell’insetto anche da noi sia per la propensione delle persone a viaggiare. L’importante è riuscire a fare una diagnosi precoce».

È chiamata spacca ossa, perché?

«Può dare dolori forti alle articolazioni e alla muscolatura, e si presenta anche con eruzioni cutanee, tanto che qualcuno la scambia per una reazione allergica a un farmaco. In genere si supera in quattro o cinque giorni se non ci sono complicanze particolari».

Una volta contratta poi si è immuni?

«I tipi di virus Dengue sono quattro, dunque si è immuni al ceppo che ci ha contagiato, non agli altri».

In quali casi può portare alla morte?

«Le complicanze più gravi si riscontrano negli anziani e nelle persone diabetiche o con malattie croniche immuno-respiratorie. In questi soggetti può scatenare shock sistemici, emorragie, epatiti ed encefaliti gravi».

Ci sono profilassi da fare?

«L’Oms per ora suggerisce il vaccino per le persone che hanno già avuto la malattia in passato, perché nelle reinfezioni si manifesta in modo più severo. Ma il consiglio migliore da dare a chi viaggia all’estero in luoghi dove la Dengue è endemica è di usare repellenti per zanzare, di giorno e notte».

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