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«Dobbiamo sensibilizzare la popolazione a riconoscere un possibile carnefice»

«Dobbiamo sensibilizzare la popolazione a riconoscere un possibile carnefice»

L’analisi comportamentale condotta dalla professoressa Liliana Dell’Osso

20 novembre 2023
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Un ragazzo solitario, quieto all’apparenza, ma avvezzo ad esplosioni di rabbia nella relazione sentimentale. La professoressa Liliana Dell’Osso prova a tracciare un profilo del killer.

Il dolore e mille interrogativi. L’ennesimo femminicidio, di cui è rimasta vittima la laureanda ventiduenne Giulia Cecchettin apre il campo a molte domande sul profilo dell’ex fidanzato Filippo Turetta, anche lui studente e coetaneo, con il quale era scomparsa: aveva accettato di vederlo, assecondando le sue insistenze.

Invece Giulia Cecchettin a casa non è più tornata. Il suo corpo senza vita giaceva in un canalone del lago Barcis, in provincia di Pordenone: è qui che ieri mattina è stata ritrovata, dopo che nelle vicinanze, giorni fa, erano stati rinvenuti reperti (brandelli di abiti, capelli) riconducibili a lei. Inizialmente sembrava che ad ucciderla fossero stati calci e pugni sferrati senza pietà, con furia inaudita; solo successivamente si è appreso che è stata ferita dal suo assassino anche con un coltello.

Prima del ritrovamento, il fidanzato, che risulta ancora irreperibile al momento in cui scriviamo, era stato indagato per tentato omicidio.

Proviamo a tracciare un’analisi del comportamento dei protagonisti di questa dolorosa vicenda con l’aiuto della professoressa Liliana Dell’Osso, presidente della Società Italiana di Psichiatria.

Professoressa Dell’Osso, cosa emerge da un profilo come quello di Filippo Turetta, descritto come timido, ma anche come vigliacco, geloso e possessivo?

«Sono pochi gli elementi a disposizione per poter ipotizzare un profilo personologico. Dalle informazioni veicolate dai media emerge la descrizione di un ragazzo solitario, ordinato, quieto all’apparenza, ma avvezzo ad esplosioni di rabbia nella relazione sentimentale. Per quanto tali caratteristiche possano riscontrarsi nel contesto di condizioni come un’alterazione del neurosviluppo o di un disturbo di personalità, è altresì vero che possano non essere attribuibili ad un disturbo mentali».

A suo avviso c’è stata premeditazione per il delitto della ex fidanzata?

«La prova della premeditazione non è facile, sarà valutata in possesso di più elementi rispetto a quelli di cui dispongo e nei contesti appropriati».

In un primo momento sembrava che Turetta avesse ucciso completamente senza un’arma. Qual è la valenza, dal punto di vista scientifico, di una “scelta” (consapevole o inconsapevole) di questo tipo?

«Il mancato utilizzo di un’arma potrebbe sottendere una maggiore tendenza all’impulsività, o al discontrollo comportamentale per difetto dei freni inibitori, possibilmente presenti anche nei precedenti episodi di violenza. Queste tendenze potrebbero influenzare gesti di questo genere».

Anche questo ennesimo femminicidio viene consumato all’ultimo incontro, quello concesso dalla ragazza dopo che la storia era già finita. Perché le donne continuano a dire sì all’invito incalzante dell’ex che poi spesso si rivela fatale?

«Ciò che ha spinto la ragazza ad incontrarlo non lo sappiamo, né siamo a conoscenza di quanto i precedenti comportamenti violenti siano stati tali da porla in allerta. Potrebbe essere stata persino la volontà di assecondare una richiesta, per timore delle conseguenze, a farle accettare l’invito. Al di là del caso in questione, di cui non conosciamo i retroscena, è essenziale ricordare l’importanza di segnalare alle forze dell’ordine ogni comportamento violento subito da partner maschili, ma anche femminili. La violenza, fisica o emotiva, non può essere tollerata. Non solo, l’intera popolazione dovrebbe essere sensibilizzata a riconoscere possibili perpetratori o vittime di violenza in chi li circonda: amici, parenti, colleghi, sconosciuti incrociati per caso. Laddove fallisca il sistema di allerta personale, per incapacità, paura o rifiuto, è la società a dover supportare il singolo».

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