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Il premio Viareggio-Rèpaci va a Silvia Avallone con Cuore Nero

Il premio Viareggio-Rèpaci va a Silvia Avallone con Cuore Nero

La scrittrice ha vinto con il nuovo romanzo già venduto in 17 paesi

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VIAREGGIO. È Silvia Avallone la vincitrice della 95° edizione del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci per la categoria narrativa con “Cuore nero” (Rizzoli), un romanzo maturo e potente, già venduto in 17 Paesi, che gli editori stranieri hanno salutato definendolo un capolavoro.

Ad annunciare la vittoria di Silvia Avallone è stato il Presidente della giuria Paolo Mieli che ha consegnato all’autrice il prestigioso riconoscimento: “Ogni anno rimango colpito dalla straordinaria partecipazione del pubblico che cresce ad ogni edizione”, ha detto Mieli. “Un successo che ci induce a proseguire in questa direzione, anche in vista dei grandi festeggiamenti per il compimento del secolo del Premio”. “Il Viareggio-Rèpaci non è solo uno storico riconoscimento, ma anche unico nel suo genere. La proposta delle tre categorie, poesia, saggistica e narrativa, ci permette infatti di offrire al pubblico tante novità di qualità del nostro panorama letterario, e di avvicinare, anche fisicamente, i libri e la gente. È un premio per gli scrittori - che sono i protagonisti assoluti - ma destinato soprattutto ai lettori”, ha concluso Mieli insieme al vicepresidente della giuria Leonardo Colombati.

"Sono felicissima e onorata che ‘Cuore nero’ abbia vinto un premio così prestigioso e storico come il Viareggio” - ha commentato Silvia Avallone. - “È un romanzo a cui tengo in modo speciale, perché mi ha insegnato la forza delle relazioni umane contro ogni male. Sono grata alla giuria e a questa meravigliosa, fervida, città."

Nel corso della cerimonia di premiazione condotta dalla giornalista del TG1 Monia Venturini sono stati protagonisti anche gli altri finalisti per la narrativa - Federica De Paolis con “Da parte di madre” (Feltrinelli) e Marco Lodoli con “Tanto poco” (Einaudi) - oltre ai premiati Stefano Dal Bianco con “Paradiso” (Garzanti) per la poesia, e Vincenzo Trione con “Prologo celeste” (Einaudi) per la saggistica. 

E ancora, i premi speciali Anita Likmeta (Premio Internazionale "Viareggio-Versilia"), Alice Valeria Oliveri (Premio Opera Prima per Sabato Champagne, ed. Solferino) e Giovanna Reanda (Premio Giornalistico). Durante la serata non sono mancate le ironiche incursioni di Riccardo Rossi, special guest della finale, che con la sua verve ha trascinato il pubblico di Piazza Mazzini. 

L’autrice

SILVIA AVALLONE (Biella, 1984) è tra le voci più importanti della nostra narrativa. I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo e hanno vinto numerosi premi, tra cui il Campiello Opera Prima e il Benedetto Croce - Pescasseroli. Per Rizzoli ha pubblicato Acciaio (2010, da cui è stato tratto l’omonimo film), finalista al premio Strega 2010, Marina Bellezza (2013), Da dove la vita è perfetta (2017) e Un’amicizia (2020).

Il libro

Cuore nero: L’unico modo per raggiungere Sassaia, minuscolo borgo incastonato tra le montagne, è una strada sterrata, ripidissima, nascosta tra i faggi. È da lì che un giorno compare Emilia, capelli rossi e crespi, magra comeuno stecco, un’adolescente di trent’anni con gli anfibi viola e il giaccone verde fluo. Dalla casa accanto, Bruno assiste al suo arrivo come si assiste a un’invasione. Quella donna ha l’accento “foresto” e un mucchio di borse evaligie: cosa ci fa lassù̀, lontana dal resto del mondo? Quando finalmente s’incontrano, ciascuno con la propria solitudine, negli occhi di Emilia – “privi di luce, come due stelle morte” – Bruno intuisce un abisso simile al suo, ma di segno opposto. Entrambi hanno conosciuto il male: lui perchè l’ha subito, lei perché l’ha compiuto – un male di cui ha pagato il prezzo con molti anni dicarcere, ma che non si può riparare. Sassaia è il loro punto di fuga, l’unica soluzione per sottrarsi a un futuro in cui entrambi hanno smesso di credere. Ma il futuro arriva e segue leggi proprie; che tu sia colpevole o innocente, vittima o carnefice, il tempo passa e ci rivela per ciò che tutti siamo: infinitamente fragili, fatalmente umani. Con l’amore che solo i grandi autori sanno dedicare ai propri personaggi, Silvia Avallone ha scritto il suo romanzo più maturo, una storia di condanna e di salvezza che indaga le crepe più buie e profonde dell’anima per riempirle di compassione, di vita e di luce.

La giuria

La Giuria del Premio Viareggio-Rèpaci 2024 è composta da Paolo Mieli (Presidente) - giornalista, saggista e storico, Leonardo Colombati (vicepresidente) - scrittore, Luca Alvino - poeta, Maria Pia Ammirati - dirigente televisiva, scrittrice e giornalista, Camilla Baresani - scrittrice e insegnante, Giorgio Biferali - scrittore e insegnante, Maria Borio - poetessa, Gabriella Buontempo - produttrice cinematografica, Diamante D’Alessio - giornalista, Francesca Ferrandi - autrice, Costanza Geddes da Filicaia - docente di Letteratura italiana contemporanea, Emma Giammattei - docente di Letteratura italiana, Luciano Luciani professore e giornalista, Edoardo Nesi - scrittore e saggista, Mirella Serri - docente di Letteratura e giornalismo.

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