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Carrà, un’eroina post-moderna nell’opera lirica “Raffa in the sky”

L’immagine simbolo scelta per l’opera lirica che debutta venerdì al Teatro di Bergamo
L’immagine simbolo scelta per l’opera lirica che debutta venerdì al Teatro di Bergamo

Venerdì il debutto nazionale dell’opera lirica al teatro Donizetti di Bergamo

25 settembre 2023
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BERGAMO. Mancano pochi giorni al debutto di “Raffa in the Sky”, la nuova opera ispirata a Raffaella Carrà e dedicata alla società italiana dal dopoguerra a oggi che andrà in scena al Teatro Donizetti di Bergamo da venerdì.

La musica è di Lamberto Curtoni, libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli da un’idea di Francesco Micheli che firma anche la regia dello spettacolo. L’opera è commissionata e prodotta dalla Fondazione Teatro Donizetti per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 ed è la prima volta che una città capitale inserisce nel proprio programma una nuova opera lirica.

“Raffa in the Sky” è una vera opera lirica, che si ispira alla figura iconica di Raffaella Carrà, grande protagonista della tv ma anche personaggio internazionale. Non è un musical o una biografia in musica ma il racconto di una carriera artistica che ha accompagnato, e talvolta stimolato, le trasformazioni della società italiana dell’ultimo mezzo secolo.

Attraverso momenti iconici della programmazione televisiva che ha avuto per protagonista la Carrà, l’opera si propone di riflettere sul ruolo dell’artista nella società, sul valore e sull’uso dell’arte, sul ruolo della televisione e degli altri media, senza dimenticare le canzoni che Raffaella ha interpretato, in un racconto che percorre la strada del surreale e del fantastico per parlare a tutti noi. «Sono convinto che il teatro debba rispondere ai bisogni brucianti della società – racconta Francesco Micheli a Luca Baccolini nel programma di sala – Viviamo un’epoca che ogni giorno ci squaderna il dramma delle donne iraniane, dei femminicidi, degli stupri, della violenza di genere. Tutto questo perché l’umanità tarda ancora a riconoscere come dovrebbe il ruolo di parità uomo-donna. L’arbitrio e la sopraffazione degli uomini sulle donne continuano a creare voragini di dolore e di ingiustizia. La Carrà cos’ha fatto? Più di mezzo secolo fa, con il suo corpo e la sua voce, ha parlato di libertà della donna, senza essere additata come una pasionaria o un’anarchica. Il “Guardian” una volta ha scritto: “Ha insegnato la gioia del sesso a tutta l’Europa”. Le barriere all’interno della vita culturale vanno aggiornate e possibilmente abbattute: anche per questo la Carrà dev’essere considerata un soggetto culturale a pieno titolo».

A interpretare Raffaella Carrà in questa nuova produzione bergamasca è stata chiamata la giovanissima Chiara Dello Iacovo. Accanto a lei un cast di celebri cantanti d’opera, come Carmela Remigio, Gaia Petrone, Dave Monaco, Haris Andrianos e Roberto Lorenzi, diretti da Carlo Boccadoro sul podio di un organico orchestrale composto dall’Ensemble Sentieri Selvaggi e dall’Orchestra Donizetti Opera. A proposito della musica di “Raffa in the Sky” e del suo compositore Lamberto Curtoni, così si esprime Carlo Boccadoro nell’intervista sul programma di sala realizzata da Livio Aragona: «La sua opera si inserisce in una tradizione postmoderna italiana. Il linguaggio che usa, che non ha nulla di ottocentesco, si inserisce in questa tradizione, per la quale il passato è la linfa. In “Raffa in the Sky affiorano anche passi che riecheggiano Donizetti, Mozart e altri, proprio perché in quanto postmoderno Lamberto cita tutti i materiali che vuole, da Donizetti alla Carrà. È una visione del mondo astorica. Per il postmoderno la storia non esiste».
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