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Giro d'Italia 2025, intralci in Albania. Le tappe toscane restano

Giro d'Italia 2025, intralci in Albania. Le tappe toscane restano

Slitta la presentazione della Rosa: non c’è accordo sui costi e su Enel quale sponsor. La crono Lucca-Pisa non è in pericolo

13 novembre 2024
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PISA. Il gran giorno era fissato per ieri (martedì 12), quando il mistero sul tracciato del Giro d’Italia 2025 avrebbe dovuto dissolversi durante la presentazione, con l’ufficializzazione – tra le altre – delle tre tappe toscane. La suspense, però, è destinata a durare ancora a lungo: Rcs, che organizza la corsa rosa, ha infatti rimandato il tutto a data da destinarsi (si parla di gennaio) per problemi organizzativi che, tuttavia, non dovrebbero toccare l’attraversamento della nostra regione da parte della carovana. Al di là dei dettagli, infatti, i tracciati che ci interesseranno da vicino sembrano essere già stabiliti. Si entrerà da sud, il 18 maggio con la Gubbio-Siena per poi risalire verso nord il 20 maggio (dopo un giorno di riposo) con la cronometro tra Lucca e Pisa e salutare la Toscana il 21 maggio con la tappa che partirà da Viareggio per arrivare a Castenuovo ne’ monti, in provincia di Reggio Emilia.

E allora perché questo ritardo nella presentazione? Nell’ambiente si parla di due motivazioni principali, più legate ai soldi che agli aspetti sportivi. La prima è incentrata sulla partenza che – come annunciato da tempo – dovrebbe essere in Albania, con tre tappe dedicate alle principali città del Paese delle aquile: la Durazzo-Tirana, la crono nella capitale e il circuito a Valona prima di rientrare in Italia. A quanto emerso, tuttavia, ci sarebbero problemi nell’accordo economico tra Rcs e le istituzioni albanesi per la copertura di alcuni costi. La seconda causa del rinvio è invece legata al rinnovo dell’accordo con Enel, main sponsor della corsa: si tratta di una cifra importante, circa 7 milioni, che ancora non è garantita. Il ritardo nella presentazione del tracciato, pur se legato a motivazioni economiche, rischia di avere ripercussioni anche dal punto di vista sportivo: il Tour de France ha già svelato il suo percorso, mentre il tracciato della Vuelta sarà reso noto il 19 dicembre. Il ritardo della corsa rosa potrebbe spingere alcuni corridori (compresi i big) a stilare un proprio calendario di impegni che non comprenda il Giro.

Sarebbe un peccato, anche per la Toscana, che nel 2025 – al netto di sorprese improbabili – ospiterà tre tappe di grande interesse, per motivi diversi. La prima, la Gubbio-Siena, vedrà i corridori impegnati su parte del tracciato delle Strade bianche per poi dirigersi verso l’arrivo in piazza del Campo, per una volta teatro di una corsa ciclistica e non di cavalli.

Di monumento in monumento, altrettanto suggestiva la seconda frazione toscana, quella della corsa contro il tempo tra Lucca e Pisa. Un gemellaggio sul sellino tra le due città d’arte, con il fascino della partenza dalle Mura rinascimentali e dell’arrivo sotto la Torre di Pisa. Una conferma, per Lucca, dopo l’arrivo di tappa dello scorso anno a pochi passi dal grande palco dei concerti del Summer Festival.

E una conferma anche per Viareggio come punto di partenza per la tappa successiva, quella che porterà i corridori a lasciare la regione per dirigersi verso nord per la parte conclusiva del Giro. Il tracciato – secondo le indiscrezioni – prevede il passaggio dal Monte Pitoro per poi sfiorare ancora una volta Lucca e dirigersi verso la Garfagnana. Qui è previsto il passaggio su una delle salite più dure dell’Appennino centro-settentrionale, quella che porta a San Pellegrino in Alpe, la frazione abitata più alta di tutto l’Appennino: il gran premio della montagna sarà oltre quota 1.600 metri per una salita di circa 14 chilometri con l’8,7% di pendenza media. Insomma, abbastanza per far selezione anche se da lì all’arrivo mancheranno ancora oltre 80 chilometri, comunque con un tracciato assai nervoso. Se tutto verrà confermato il Giro tornerà su questa salita a 25 anni esatti dall’ultima volta: nel 2000 a transitare solitario in vetta fu un toscano, il fiorentino Francesco Casagrande che poi sarebbe arrivato a mani alzate sotto il traguardo di tappa all’Abetone e che quell’anno ottenne il secondo posto finale nella corsa rosa.

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