Mareggiata a Marina di Pisa, il Bagno Gorgona in ginocchio: «È la settima volta che dobbiamo ricostruire»
Il gestore dello stabilimento Stefano Sbrana: «Le dighe devono essere rialzate e allargate. I ristori annunciati? Zero euro»
MARINA. Le onde avvolgono e travolgono tutto. Al Bagno Gorgona, storico avamposto delle strutture balneari di Marina di Pisa, va in scena la replica che nessuno voleva. A cominciare dal suo gestore Stefano Sbrana: «Ci risiamo. Il mare ha buttato giù tutto un’altra volta. Si era da poco finito di rifare le strutture distrutte nell’inverno di un anno fa. Siamo sempre lì con il conto». L’acqua entra ed esce dalla fila di cabine, trascina, rompe. Poi finisce in strada. La spiaggetta è come se non ci fosse più.
Eppure ci si ricorda mesi fa la motonave sistemare proprio la scogliera che dovrebbe proteggere il Bagno Gorgona. «Sono venuti due giorni, sabato e domenica – precisa Sbrana –. Hanno tappato i buchi, questo hanno fatto. Utile, sicuramente. Ma non risolutivo. Le dighe per essere efficaci dovrebbero essere più alte e più larghe, come erano in origine». L’imprenditore allarga le braccia. Non è rassegnazione, ma ci vuole tanta forza d’animo. «È la settima volta che ci troviamo in una situazione del genere. La mareggiata ha spaccato le cabine. E ancora non eravamo a posto dopo l’altra volta. Avevamo la terrazza da rifare, ma ora la lasciamo così. Dobbiamo occuparci nuovamente delle cabine. La richiesta è la stessa: devono essere rifatte le dighe».
Sbrana è sicuro che a livello di prevenzione si sarebbe potuto fare di più: «Con alcuni abitanti di piazza Viviani martedì avevamo chiamato la protezione civile per chiedere che rimettessero i new jersey. Ci hanno risposto che non ce n’era bisogno, eppure l’allerta era stata diramata. Invece i new jersey avrebbero evitato qualche danno. Avrebbero aiutato la rena a rimanere all’interno della spiaggetta. Quella sabbia invece, trascinata dal mare, si è sparsa in strada e ha intasato le fogne portando l’acqua verso via Maiorca. La prevenzione sarebbe fondamentale».
Domani (venerdì 22) è prevista un’ondata di maltempo ancora più forte. «Se sarà rimasto qualcosa – dice Sbrana con amarezza – è la volta buona che porta via tutto. E dall’anno scorso non si è ancora visto un euro dei ristori annunciati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA