Pistoia, adolescente finisce in coma etilico: chiuso famoso pub, denunciati due dipendenti
Per il locale è stata disposta la sospensione dell’attività per dieci giorni
PISTOIA. Il locale era finito nel mirino dopo che, alcuni giorni prima, una adolescente era finita all’ospedale in coma etilico, dopo una serata trascorsa con gli amici in centro. E anche in seguito a un esposto presentato dai residenti della strada. Fatto sta che, durante gli appostamenti predisposti dal questore, i poliziotti della divisione di polizia amministrativa e di sicurezza, in collaborazione con la polizia municipale, hanno accertato che, in almeno due occasioni, nel pub due dipendenti hanno servito bevande alcoliche a dei ragazzi di età inferiore ai 16 anni. E mentre per loro è scattata la denuncia penale, per il locale è stata disposta la sospensione dell’attività per dieci giorni.
A dover restare chiuso fino al 28 novembre compreso è il “Bonnie e Clyde rock pub” di via della Madonna, per il quale il questore di Pistoia Marco Dalpiaz ha emesso – ai sensi dell’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza – un provvedimento di “chiusura e sospensione immediata” per per motivi di ordine e sicurezza pubblica.
I due dipendenti invece sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per l’ipotesi di reato prevista dall’articolo 689 del codice penale, «poiché omettevano di verificare l’età anagrafica degli avventori, somministrando bevande alcoliche a minori di anni 16» spiega la questura in una nota stampa.
«Si ricorda – prosegue la questura – che l’articolo 689 prevede l’obbligo da parte dell’esercente che vende o somministra bevande alcoliche di chiedere all’acquirente, all’atto dell’acquisto, l’esibizione di un documento di identità, tranne che nei casi in cui la maggiore età dell’acquirente sia manifesta. L’articolo 100 del Tulps stabilisce che il questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinato la sospensione, la licenza può essere revocata».
Quello previsto dal testo unico è un potere discrezionale oggettivo che valuta non solo la pericolosità effettivamente riscontrata, bensì anche elementi solo potenzialmente idonei a far concludere per la sussistenza di una pericolosità per la collettività, per l’ordine pubblico e per il buon costume: quindi, una funzione preventiva finalizzata ad evitare situazioni di pericolo.
«Pertanto – conclude la questura nella nota – non è necessario che i disordini si siano effettivamente verificati, basta una situazione di pericolo potenziale ed oggettivo per legittimare l’adozione di simili provvedimenti, sempre suffragati da una specifica attività di polizia giudiziaria».
Nel frattempo, continuano senza sosta i controlli tra i locali del centro storico disposti dalla questura di via Pertini tesi a prevenire e contrastare il fenomeno del consumo di alcol da parte dei minorenni e finalizzati anche alla sensibilizzazione.
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