Viola sfiorita a Cipro, si sveglia tardi per la rimonta completa
Brutto primo tempo della Fiorentina, non bastano i cambi di Palladino: arriva la prima sconfitta in Europa
Nicosia Una Viola sfiorita quella che esce da Nicosia. Una battuta d’arresto che arriva dopo un momento particolarmente felice per la Fiorentina, ma quello di ieri è un campanello d’allarme per Palladino anche perché in casa dell’Apoel ci sono state troppe distrazioni. In particolare in difesa dove i padroni di casa hanno trovato, in più di un’occasione, terreno fertile. I viola dovranno ripartire da questo ko per far tesoro degli errori aspettando che qualche pedina torni in palla.
Primo tempo piuttosto noioso che si ravviva nel finale. Al 37’ottima giocata di El Arabi che imbuca per Denis, il quale super Terracciano con il tocco sotto: scavetto micidiale ma difesa viola piuttosto statica. Reagisce la Fiorentina al 42’ con una palla che capita sui piedi di Mandragora, il centrocampista colpisce dalla distanza ma si oppone bene Belec. Nel primo minuto di recupero, tuttavia, una Fiorentina disattenta va sotto per la seconda volta: ripartenza Apoel con Abagna che arriva al limite, vince un rimpallo e approfitta di un’incomprensione tra Kayode e Biraghi per freddare col destro Terracciano. Si va negli spogliatoi dopo un primo tempo che ci ha consegnato una Fiorentina disordinata e disattenta. Prova a cambiare qualcosa, nella ripresa, mister Palladino. Dentro Beltran al posto di uno spento Adli, pochi minuti dopo spazio anche a Dodo (al posto di Moreno) e Ranieri che sostituisce Biraghi. Eppure la sostanza non cambia, partita molto fallosa giocata soprattutto a centrocampo. Dentro anche Bove nella Fiorentina e a seguire Gosens. Aumenta il potenziale offensivo dei viola ma non l’inerzia del match che vede l’unici cipriota controllare senza particolari affanni la partita. Però la gara non è chiusa e la Fiorentina ci crede: dopo una discesa da destra di Dodo murata dalla difesa locale c’è un bell’assist che mette Ikoné in condizione di battere a rete e fulminare con un diagonale Belec. Ci crede la squadra di Palladino che tuttavia non riesce a imbastire un forcing robusto. Il recupero è di 7’ ma i viola non hanno più birra in corpo per raddrizzarla.