Il Tirreno

Prato

Le indagini

L’assassino di Ana e Denisa: «Non ne ho uccise altre» ma si indaga su cinque donne scomparse. Cosa non torna nella versione di Vasile

di Paolo Nencioni

	Il casolare alle Panteraie di Montecatini vicino al quale sono stati trovati i resti di Ana Maria Andrei e Maria Denisa Paun (foto Nucci), a dx Vasile Frumuzache e Denisa
Il casolare alle Panteraie di Montecatini vicino al quale sono stati trovati i resti di Ana Maria Andrei e Maria Denisa Paun (foto Nucci), a dx Vasile Frumuzache e Denisa

I primi risultati dell’autopsia sulla seconda vittima sembrano smentire la dinamica raccontata da Frumuzache: potrebbe aver usato un’accetta. Non è escluso che possa essere sottoposto a una perizia psichiatrica

3 MINUTI DI LETTURA





PRATO. «Sì, Ana e Denisa le ho uccise io, ma non ce ne sono altre». Dopo tre giorni di colpi di scena a ripetizione, ieri sembra non ci siano state altre capriole nell’inchiesta sugli omicidi di Ana Maria Andrei e Maria Denisa Paun, le due prostitute romene di 27 e 30 anni, uccise la prima a Montecatini alla fine di luglio dell’anno scorso (la denuncia di scomparsa è del 1° agosto) e la seconda nella notte tra il 15 e il 16 maggio di quest’anno nel residence Ferrucci di Prato.

Vasile Frumuzache, la guardia giurata di 32 anni, residente a Monsummano, reo confesso di entrambi gli omicidi, è comparso ieri mattina, nel carcere della Dogaia, davanti al giudice per le indagini Francesca Del Vecchio, nell’udienza di convalida del fermo per omicidio e soppressione di cadavere, e non ha cambiato una virgola rispetto a quanto aveva già detto nei giorni scorsi al procuratore Luca Tescaroli e al sostituto Andrea Maltomini. In particolare, ha confermato la confessione dei due omicidi, ma soprattutto ha confermato la dinamica del secondo, dicendo di aver decapitato Denisa all’interno della stanza del residence, con un coltello trovato lì (anche se per motivi oscuri si sarebbe portato dietro l’altro, quello usato per uccidere Ana quasi dieci mesi prima).

LEGGI / La moglie dell’assassino: «Ho paura per i bimbi». I dubbi su cosa sapesse e l’isolamento

Su questo c’è la possibilità che non la racconti giusta, almeno a sentire l’avvocato Marianna De Simone, che assiste la madre di Denisa, Maria Cristina Paun. Secondo il legale, che ha nominato un proprio consulente per l’autopsia, il dottor Michele Rega, la decapitazione è avvenuta con un solo fendente, forse con un’accetta o una mannaia. Una versione evidentemente incompatibile con quella fornita dall’arrestato. Ed è questo uno dei particolari, oltre al fatto che nel residence non c’erano tracce di sangue, che hanno indotto i magistrati a dubitare anche del resto, cioè delle rassicurazioni di Frumuzache sul fatto che non ci siano altri cadavere in giro. Anche perché finora l’arrestato ha ammesso quello che non poteva negare. Ai fini della futura condanna, per lui non cambierebbe molto ammettere di aver ucciso altre persone, ma queste incongruenze fanno pensare ai magistrati che possa voler proteggere qualcun altro eventualmente coinvolto nel secondo omicidio.

Ieri Vasile Frumuzache è comparso davanti al giudice con una vistosa benda che gli copriva la parte destra del volto, conseguenza dell’aggressione di cui è stato vittima il giorno prima nel carcere della Dogaia, da parte di un cugino di Ana Maria Andrei. E su questo la Procura ha aperto un’indagine per accertare le eventuali responsabilità anche della polizia penitenziaria.

Durante la perquisizione della sua abitazione a Monsummano, dove viveva con la moglie e due figli piccoli, di 4 e 5 anni (la sua famiglia è stata ora allontanata e portata in un luogo protetto) sono stati trovati due telefoni cellulari e quattro coltelli. È stata disposta l'analisi dei tabulati telefonici degli ultimi sette anni nel tentativo di rintracciare collegamenti con altre eventuali vittime. La Procura di Prato, in collaborazione con quella di Pistoia, sta ora scavando tra le denunce di scomparsa registrate in Sicilia, dove l'uomo ha vissuto fino al 2022. Ci sarebbero secondo fonti investigative almeno cinque casi di donne scomparse da approfondire. Il sospetto, che si fa sempre più concreto, è che Denisa e Ana Maria non siano state le uniche donne uccise da Frumuzache. «Un uomo insospettabile, dedito al lavoro e alla famiglia» lo descrivono colleghi dell'agenzia di vigilanza dove lavorava e conoscenti. Secondo le ricostruzioni, avrebbe agito in entrambe le occasioni approfittando dell'assenza della moglie: in Campania per lavoro nel primo caso, a Trapani dai parenti nel secondo. Il giorno in cui ha ucciso Denisa era in ferie. Tra gli oggetti sequestrati, anche un trolley presumibilmente utilizzato per trasportare il corpo di Denisa. Si cerca di capire se la stessa arma sia stata usata in entrambi i delitti. 

Le notizie del momento
L’annuncio

Italia, Spalletti esonerato, annuncio in diretta: «Sarei rimasto, con la Moldavia mia ultima partita da ct» poi si alza e abbandona la conferenza stampa

di Tommaso Silvi
Sani e Belli