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Dopo il voto

Chiara La Porta (Fdi): «Siamo giovani, diretti e concreti. E molto diversi da alcuni anni fa»

di Alessandro Formichella
Chiara La Porta (Fdi): «Siamo giovani, diretti e concreti. E molto diversi da alcuni anni fa»

La Porta, 31 anni, neo deputata di Fratelli d’Italia, racconta la nuova destra a Prato. «È un lavoro portato avanti giorno per giorno, non siamo uno slogan elettorale»

27 settembre 2022
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PRATO. «Il primo pensiero che mi è venuto in mente stamattina (ieri mattina, ndr) è stato quello di andare a vincere le elezioni per il sindaco del comune di Poggio a Caiano, il prossimo anno». Trentuno anni, a pochi passi da una laurea in scienze politiche “in pausa” per ora per questioni personali e tanta, tanta passione e lavoro per la politica. Eccola che sorride, Chiara La Porta, giovanissime eletta pratese deputata della Repubblica.

La Porta è uno dei nomi tenuti in forte considerazione da Giovanni Donzelli e Giorgia Meloni, vicepresidente nazionale dei giovani di Fratelli d’Italia e responsabile regionale per l’organizzazione del partito e persona che va subito al sodo.

«Sì, ho pensato subito a Poggio a Caiano nel 2023. E ce la faremo anche lì, trovando il nome di un candidato riconosciuto e apprezzato assieme a tutti i partner del centradestra».

Le armi si stanno affilando. Fratelli d’Italia diventa il primo partito a Prato e provincia, supera il Partito democratico, svuota in gran parte i serbatoi di voti della Lega Salvini e di Forza Italia. È una nuova destra quella che si affaccia a livello nazionale e in città.

Non ha più, o forse molto poco, da spartire con la destra moderata di Roberto Cenni o di Giorgio Silli di alcuni anni fa, quella in cui il centrodestra aveva bisogno di volti conosciuti e di liste civiche per non raccontare che a candidarsi era proprio la destra.

Ora si apre un’altra storia. Gli elettori hanno scelto il nero, non hanno voluto tonalità di grigio. «Le differenze ci sono tutte. Non è più quel tempo, di 10-15 anni fa», esordisce Claudio Belgiorno, capogruppo in comune di FdI.

«I cittadini, gli elettori vogliono risposte chiare, decise e rapide, senza più il ricorso a mediazioni politiche lunghe e inconcludenti. Non sono più quei tempi, ora le urgenze necessitano di prese di posizione nitide, immediate. È qui la forza di Fratelli d’Italia e di tutto il centrodestra pratese. Essere diventati il primo partito della città è un fatto storico, che va al di là delle previsioni».

«Le prossime sfide sono le amministrative nei comuni della provincia e, a Prato, portare avanti questo consenso e tramutarlo in una vittoria che ci porti ad avere il sindaco di centro destra».

Fratelli d’Italia vince nei quartieri popolari, un tempo storia e radicamento dell’ex Pci, come San Giusto, San Paolo, i Ciliani.

È davvero tutta un’altra storia quella che si sta aprendo. Come dice il sociologo della comunicazione, professore Carlo Sorrentino alla Facoltà “Cesare Alfieri” di Firenze, negli ultimi anni «il voto degli italiani si muove come nelle montagne russe», e di certo la Prato “rossa”, o la Val di Bisenzio “rossissima” non esistono più.

«Paga essere usciti da impatti e piattaforme ideologiche, e di guardare in faccia i problemi nella loro praticità. Paga il lavoro fatto da lontano negli anni, di essersi opposti alla narrazione dominante, di avere unito il centrodestra, di entrare in contatto diretto con le persone. È una vittoria la nostra che viene da lontano, che non è nata come si pensa solo da slogan degli ultimi mesi. Abbiamo consiglieri comunali nei comuni della provincia, Tommaso Cocci che è anche consigliere provinciale. Stiamo ricevendo un consenso che viene dal lavoro di anni, fatto prima, come si deve fare in politica», prosegue Chiara La Porta, che a giorni solcherà Palazzo Montecitorio.

Insomma, non è più la destra tendente alle variazioni di grigio verso il centro, ma un qualcosa di più deciso che va dritto a sollevare il malumore diffuso nei territori dopo un decennio di crisi economica, due anni di pandemia, una guerra ai confini dell’Unione Europea che comporta costi e sacrifici anche agli altri paesi dell’ Unione europea.

Fratelli d’Italia sbanca il “borsino” dei consensi. In alcuni casi, tende a radicalizzare i fenomeni e ad abbracciare la tipica e storica destra sociale, che Belgiorno intende rappresentare, da quella più liberal che testimonia l’ex assessore comunale Gianni Cenni.

Di certo, dall’altra parte il Partito Democratico appare in piena dèbacle, e non solo di consensi, ma forse, e anche peggio, di progetto culturale e sociale che faccia presa sugli elettori.

«Forse oggi è diversa anche Prato rispetto a 15 anni fa. Quella di ora è una destra molto diversa. Non ideologica, con componenti civiche ed è una destra che va dritta sui problemi. Poi ci sono volti nuovi. E Prato non è più la città rossa» , chiosa Tommaso Cocci, consigliere comunale di Fratelli d’Italia.


 

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