Antonio, il cuoco toscano che ha sfidato New York davanti alla moglie e alla figlia – Gli applausi durante la maratona nella Grande Mela
Una vita tra Capannoli e Terricciola. I complimenti del sindaco Arcenni e dell’assessore Baldini Orlandini: «Con determinazione e amore per quello che si fa si possono raggiungere traguardi straordinari»
TERRICCIOLA. Antonio ce l’ha fatta. Ha tagliato il traguardo della Maratona di New York, realizzando il sogno di ogni podista amatoriale: 42 chilometri e 195 metri da Staten Island a Central Park, attraversando Brooklyn, Queens, Bronx e Manhattan.
Applausi e soddisfazione
Migliaia di persone lo hanno applaudito lungo le strade della Grande Mela. Tra loro, idealmente, anche Terricciola, il paese che lo ha accolto e che oggi festeggia il suo traguardo. Classe 1985, originario di Capannoli e “terricciolese per amore”, Antonio Bitossi corre dal 2013. Cuoco di professione, in questi anni ha affrontato oltre venti gare, fino a conquistare la maratona più famosa al mondo. Non era solo in questa impresa: al suo fianco la moglie Cecilia e la figlia Livia, di sette anni, che lo hanno seguito oltre oceano e sostenuto chilometro dopo chilometro.
L’orgoglio del Comune
«Siamo orgogliosi di Antonio. Ha portato il nome di Terricciola nel mondo con la forza del suo impegno e la passione che lo contraddistingue – dichiara il sindaco Matteo Arcenni –. Ci ha ricordato che con determinazione e amore per quello che si fa si possono raggiungere traguardi straordinari». Sulla stessa linea il vicesindaco e assessore allo sport Elena Baldini Orlandini: «Una bellissima storia di sport che deve essere d’esempio per tutti. Lo sport è vita, emozione e sfida con se stessi. Antonio è una straordinaria dimostrazione di tutto questo. Non vediamo l’ora di riceverlo in Comune per congratularci personalmente».
Una storia di sport e passione
La maratona di New York non è solo una gara, ma un simbolo di coraggio e determinazione. Antonio Bitossi l’ha vissuta fino in fondo, portando con sé l’orgoglio di Terricciola e la forza di chi corre non solo per sé, ma anche per la propria comunità.
