Maxi bolletta per le perdite d’acqua: «Oltre 1.500 euro e senza sgravi»
Fucecchio, la denuncia di una 91enne: la pratica di rateizzazione diventa un’odissea. Per avviare l’iter è stata chiesta la presenza in un ufficio del gestore o una procedura via internet
FUCECCHIO. «Non basta dover affrontare le difficoltà, non basta pagare, dobbiamo anche impazzire. Ma una persona di una certa età come dovrebbe fare?». È la domanda, retorica, che una cittadina fucecchiese, Elisabetta Chiti, lancia in direzione dell’azienda erogatrice del servizio idrico, alla fine di un anno non facile culminato qualche tempo fa con una “bollettona” da 1.500 euro.
«Abbiamo avuto due guasti alla rete dell’abitazione di mia madre nel corso dell’anno, tutti e due ascrivibili alla parte privata dell’impianto, quindi problemi nostri. Risolti con lavori di ristrutturazione a nostro carico – racconta –. In questi casi però Acque, quando c’è una perdita, offre la possibilità di uno sgravio sulla bolletta per venire incontro alle famiglie. Peccato che, con nostra sorpresa, abbiamo scoperto che avendo avuto due episodi nello stesso anno, la seconda perdita la dovremo pagare per intero».
Tutto questo al netto di una perdita scoperta dalla famiglia in agosto «ben prima che se ne accorgesse Acque, che in genere segnala consumi anomali» e «affrontando i lavori di riparazione in agosto, con tutte le difficoltà che in questi casi si hanno a trovare qualcuno che faccia i lavori in estate». Il risultato, infine, è questa ultima bolletta, per la quale la famiglia si è attivata per ottenere, almeno, la rateizzazione. «Avendo già affrontato la prima perdita ad inizio anno, con conseguente bolletta salata, in parte scontata e rateizzata, abbiamo fatto richiesta almeno per avere almeno un nuovo piano di rate anche sulla seconda, che comunque dovremo pagare per intero – spiega –. Di fronte alla nostra richiesta, ci è stato detto che essendo la bolletta superiore a mille euro, la rateizzazione è possibile solo facendo domanda on line o andando di persona alla sede più vicina, ad Empoli. Una pratica che a inizio anno abbiamo fatto telefonicamente, perché la prima “bollettona” era di poco inferiore a mille».
L’utenza, però, è a carico di una signora di 91 anni. «Mi chiedo – continua Chiti –: è possibile? Dobbiamo pagare e pagare molto e si deve chiedere ad una persona di più di 90 anni di andare on-line a fare una pratica? O di presentarsi di persona? Abbiamo provato in tutti i modi a spiegare la situazione al centralino di Acque, ma per tutta risposta l’azienda dice che l’iter è quello e non si può modificare. La risposta è: “aiutatela voi”. Chiaramente lo faremo. Ma tutte le persone anziane, magari sole, che si trovano ad affrontare questa burocrazia per pagare come dovrebbero fare? Esistono anche persone più giovani che non sono capaci di usare un pc, credo che un’azienda che eroga un servizio pubblico dovrebbe prevedere questi problemi».
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