L’incidente
Ladro morto a 26 anni, il racconto: «Era carbonizzato, l’amico lo ha portato davanti a casa nostra»
Racconto choc di un commerciante: «Scena straziante». Il lucchese poi morto ha chiesto di chiamare la famiglia
CALCINAIA. Il corpo dilaniato dalle fiamme, i capelli inceneriti, la pelle in brandelli, carbonizzata. Era ancora vivo il 26enne di Lucca investito dalle fiamme dopo lo scoppio avvenuto nel cascinale lungo la strada vicinale delle Piagge a Fornacette quando l’amico, ora ricercato dai carabinieri, lo ha lasciato in via Casarosa, davanti alle case più vicine al magazzino preso di mira da almeno tre ladri. È sotto choc Gabriele Cappagli, commerciante, quando racconta come lui e altri vicini sono stati avvicinati da un uomo con la moto che ha trasportato dal magazzino dello scoppio fino alle case prima il 26enne in condizioni più gravi e poi morto all’ospedale di Cisanello e poi l’altro ustionato, 36 anni, anche lui residente a Lucca. «Era l’ora di cena, tornavo a casa dal negozio con mia moglie. Dall’argine è arrivata una moto con un uomo, era spaventato. “Ci sono due giovani ustionati, chiamate un’ambulanza”».
Il buio, l’esplosione della cassaforte al cui interno c’erano vernici e solventi oltre a una ventina di cartucce, il terrore.
«Una scena agghiacciante, non la dimenticheremo – aggiunge il commerciante, ancora scosso –. È arrivato anche Luca sulla strada, un nostro vicino: con mia moglie abbiamo cercato di fare tutto il possibile».
I cittadini hanno preso una sedia, dopo che il 26enne era stato appoggiato alla staccionata in legno lungo via Casarosa. Nel frattempo l’uomo con la moto è tornato al magazzino, ha trasportato l’altro ferito, chiedendo aiuto anche per lui.
Prima di essere soccorso dal 118 il 26enne ha chiesto ai suoi soccorritori di avvisare la sua famiglia. «Ha dato un numero di telefono a mia moglie – aggiunge Cappagli – ha risposto una donna, le abbiamo detto cosa era successo. Il resto lo abbiamo saputo dopo. In quel momento abbiamo pensato a come chiedere i soccorsi».
Dopo l’intervento delle ambulanze il complice della vittima e dell’altro ferito si è allontanato. La scena è però stata ripresa delle telecamere della videosorveglianza installate da alcuni privati nella zona. Immagini che saranno acquisite dai carabinieri anche se da quello che si apprende la moto usata per trasportare i due feriti dalla campagna alle case era senza targa. Immediata è stata la richiesta di aiuto al 112, numero per le emergenze, la sera di martedì 28 gennaio. «Le ambulanze sono arrivate dopo 12 minuti. Il ferito più grave era cosciente, si lamentava: “Ma quando arriva l’ambulanza. . .”. Ci siamo resi conto che le sue condizioni erano molto gravi».
Subito dopo sono intervenuti i vigili del fuoco da Cascina che hanno spento l’incendio divampato nel magazzino. Solo in seguito i cittadini hanno saputo cosa era successo. «Siamo rimasti scioccati – aggiungono alcuni residenti – quando abbiamo saputo che quel giovane è morto e cosa è successo nel fienile della casa di campagna».
La grossa cassaforte che i tre stavano cercando di aprire era piena di sostanze esplodenti. Mentre i due feriti stavano tagliando con una smerigliatrice la cassaforte sono stati investiti in pieno dall’esplosione che poi è costata la vita al 26enne. Dentro il forziere, ma gli autori del tentato furto non lo avevano previsto, non c’erano oggetti preziosi ma solo attrezzi agricoli, vernici e solventi oltre alle cartucce: un mix fatale.